L'AVVOCATO DEL DIAVOLO

Il tribuinale di Tex Willer Forum

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  1. ymalpas
     
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    Nel web la recente storia di Nizzi è stata oggetto sia di lodi ( tenui ) sia di critiche ( feroci ). Letteralmente da caccia alle streghe.

    Ci sono delle persone che come si suole dire "fanno le pulci" a qualsiasi soggetto e sceneggiatura di un determinato autore, con lo scopo prefissato di distruggere quanto di buono ( può essere anche poco ) la sua mente sia riuscita a generare.

    Propongo dunque a questa comunità un gioco, quello dell' Avvocato del diavolo .

    Simuliamo una sorta di tribunale, formuliamo di volta in volta dei capi d'accusa per ogni inedito in edicola, quindi la parola passa alla difesa ( gli utenti di questo forum ), che con argomenti costruttivi ( riferimenti alle storie passate di Tex, ai film, al vero West ecc ) dovrà cercare l'assoluzione della storia/autore imputato.

    Propongo alcune semplici regole.

    Regola 1: Non si accettano post che contengano messaggi di lunghezza inferiore alla cinque righe ( regola anti-spam ). L'amministrazione del forum si riserva di cancellare tutti gli interventi visibilmente spammosi.

    Regola 2: Si può decidere di rispondere a uno o tutti i capi di imputazione. Si può rispondere a interventi difensivi di altri utenti, ma evitando di andare off-topic.

    Ricordo che non è una discussione sulla storia ma solo su singoli episodi di questa.


    Si inizia con la storia in edicola questo mese: DOCUMENTO D'ACCUSA. Gli otto punti che possono valere la condanna al rogo ( come ai tempi dell'inquisizione ) sono i seguenti:

    1 ) pp 28 e 29 Natay non è un apache credibile. Si lascia sorprendere durante l'assassinio di Bannister.

    2 ) pp 44 e 45 Tiger è coinvolto in una rissa nel saloon del forte. Tex assume le sue difese senza che Tiger accenni ad un pur minimo gesto di reazione davanti alle accuse che gli sono rivolte e Tex, fatto sconcertante, lo lascia rinchiudere in una cella senza reagire.

    3) pp 46 / 50 Tex sbaglia clamorosamente a fidarsi delle promesse del maggiore Leland. Non è un buon conoscitore d'uomini.

    4) pag 62 Il padre di Natay sbaglia a fidarsi della giustizia dell'uomo bianco: neanche questo è credibile per un guerriero apache.

    5 ) pag 74 Tex racconta della guerra personale di Natay contro l'esercito. L'indiano non esita a spargere il sangue dei trafficanti ma si ripromette di non fare vittime tra i soldati, per non tagliarsi tutti i ponti alle spalle. Vuole solo umiliare l'avversario. Non è un comportamento credibile per un uomo che ha appena perso il padre nelle circostanze rivoltanti che tutti conosciamo. È possibile che un giovane indiano non sia accecato da un naturale desiderio di vendetta, distruttivo e sanguinario ?

    6 ) pp 93 / 96 Tex estorce la confessione a Merrick senza che costui accenni a una normale e plausibile reazione o resistenza. È una situazione alquanto strana e non esistono precedenti.

    7 ) pp103 / 109 Siamo nel forte, davanti al colonnello Faraday. Tex accusa il maggiore Leland che si limita a dire poche frasi di circostanza in sua difesa, tipo: "queste sono basse insinuazioni". La confessione di Merrick a pag. 108 è clamorosa. Nessun tentativo di discolparsi, sia lui che Leland sembrano due fantocci privi di qualsiasi capacità di autodifesa, fosse questa anche solo verbale. Il cazzotto di Tex a Leland ( pag 106 ), discutibile in quanto non è nei modi di fare del ranger, ne è la dimostrazione più concreta.

    8 ) Il ruolo di Tex è troppo marginale nella storia.


    A voi la parola. Io ho in preparazione il mio dossier difensivo.

    Edited by ymalpas - 13/6/2006, 10:22
     
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    EDIT: ho capito le intenzioni di Ymalpas, che condivido al 95% (rimane un 5% di dubbio, ma lo tengo per me). Quindi cambio idea sul thread.

    Che dire? Rischio d'essere scontato, son tutte cose indifendibili. Quella di Tiger che viene sbattuto in carcere ricorda quanto accade a Kit Willer in POLIZIA INDIANA, con Tex che quasi si limita a dire "inutule piangere sul latte versato", rivolto al figlio (ma la scena in questione la dovrei rileggere).

    Edited by Mister P - 13/6/2006, 15:40
     
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  3. rimatt
     
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    Ehehe, cancellatemi pure il post se volete (dato che sarà inferiore alle cinque righe), però voglio complimentarmi con Ymalpas per l'OTTIMA idea, anzi, proporrei di estendere il gioco anche alle storie "classiche" (perlomeno, a quelle che non sono capolavori assoluti, ma di cui si può discutere). Io parteciperò appensa avrò letto l'inedito... cosa che farò a breve, spero!
     
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    Per il momento limitiamoci alle ultime storie, c'è già abbastanza materiale di cui trattare.

    [/fine OT :) ]
     
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  5. ymalpas
     
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    Inizio il dibattito col primo capo d’accusa.

    Rivediamo brevemente l’episodio incriminato.

    Mentre tornava al villaggio dopo una battuta di caccia, Natay è attratto dal fumo di un bivacco. Poco dopo, nascosto tra i massi, osserva la scena dell’assassinio di Bannister, ma viene scorto da uno degli uomini di Merrick ed è costretto alla fuga.

    L’accusa si basa sul presupposto che gli indiani sono conosciuti per la loro grande abilità nel muoversi inosservati nel deserto, insomma se ci sono noi non li vediamo. Sono innumerevoli le storie di Tex in cui questo dato è certificato. Natay ha anche meno scuse perché l’azione si svolge con le ombre del crepuscolo che calano sulla scena dell’omicidio. È un giovane apache ma non possiamo neanche considerarlo inesperto, maldestro o incapace, visti soprattutto gli onori che egli conquista sul campo con la sua lotta personale contro le giacche azzurre alla fine dell’albo.

    Quindi ad un primo esame l’episodio lascia nel lettore parecchi dubbi.

    Passiamo alle attenuanti.

    Diciamo innanzitutto che si tratta di un espediente narrativo: l’indiano deve essere scoperto. Il nocciolo della questione è uno solo e rimanda al modo in cui questa situazione viene a verificarsi. Nizzi ci propone questa versione: Natay ha notato la presenza di alcuni trafficanti di whisky che aveva visto nel suo stesso villaggio qualche giorno prima, la curiosità è legittima e lo spinge a compiere un passo falso, cioè si scorge troppo e succede il finimondo. È un’ipotesi tutto sommato plausibile, anche se non è proprio il massimo della fantasia. Resta da definire se Nizzi avrebbe potuto servirsi di un altro espediente per evitare all’indiano la figura del piccione. Immaginando ad esempio un nitrito improvviso del suo cavallo, spaventato da un serpente, che mette sul chi vive i banditi.

    Devo parzialmente riconoscere dunque che l’autore avrebbe dovuto curare meglio i dettagli, tuttavia non credo che questo episodio sia in grado di inficiare il giudizio finale, anche perché ad una lettura meno attenta passa letteralmente inosservato.

    La contestazione dovrebbe spostarsi più che altro sulla funzione esercitata da Natay, che è quella del consueto origliatore di cui Nizzi sembra proprio non poter fare a meno.

    La parola all’accusa.
     
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  6. ANTHONY STEFFEN
     
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    Personalmente in questo punto non ho molto da dire.
    Ci puo' stare che ogni tanto un indiano si faccia scoprire mentre spia degli uomini;non essendo invisibile e non avendo un grande esperienza per via dell'eta' puo' succedere.
    E poi gli Apache sono esseri umani anche loro.
    Il punto piu' contestabile e' il 6° ma ci arriveremo.
     
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  7. ymalpas
     
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    Secondo giorno e secondo punto di questo processo sotto esame, ovvero la rissa nel saloon che vede protagonista Tiger Jack.

    È provocato da Bruce e Joe, due uomini di Merrick, che lo accusano di "profumare" di selvatico. Tex osserva e assapora quasi divertito la scena che vede il suo pard schivare più volte i pugni di Bruce, un gioco che oltretutto ne mette in evidenza la bravura.

    A questo punto ( siamo a pag. 38 ) Tex interviene e dice a Tiger che è nel suo diritto "… spaccare il muso a un bianco". L'indiano non se lo fa ripetere due volte e nel giro di mezzo minuto Bruce ha già chiuso gli occhi ed è volato nel beato mondo dei sogni. Nasce quindi la rissa che coinvolge tutti gli astanti, compreso ovviamente Tex. Il saloon va in frantumi, interviene finalmente il sergente ( siamo a pag. 44 ) che dopo una piccola indagine, decide di spedire in prigione Tiger.
    Tex calmissimo, gli consiglia di non opporre resistenza e così avviene.

    Allora i fatti oggetto di contestazione in questo episodio possono essere due:

    1 ) Tiger non agisce in maniera autonoma e aspetta che Tex gli consigli cosa fare.
    2 ) Tex lascia che il suo pard finisca in cella senza reagire pur sapendo che Tiger è innocente.

    Rispondo brevemente al primo punto. L'azione si svolge almeno 20 anni prima ( considerato che Kit è ancora un bambino di quattro forse cinque anni ). Anche Tiger è quindi giovanissimo. Ricordiamoci che deve ancora maturare una certa esperienza e che le sua capacità si svilupperanno anche grazie a queste cavalcate al fianco di Tex. Possiamo desumere che non abbia una conoscenza perfetta del mondo dei bianchi ( rimando per questo punto alla lettura della storia FURIA ROSSA che ce lo presenta tutt'altro che civilizzato ) e si affidi quindi docilmente ai consigli del suo pard. Credo dunque che sia un'ottima cosa il fatto che Tex "suggerisca" a Tiger come comportarsi, anche perché oltretutto rispecchia indubbiamente la realtà storica.

    Il secondo punto non presenta particolari difficoltà di analisi. Davanti alla decisione del sergente Tex può continuare ad usare la mano forte stendendo magari l'intera guarnigione del forte e poi fuggire… Ma non gli conviene perché passerebbe dalla ragione al torto. In effetti si premura di rassicurare e tranquillizzare Tiger, perché sa già che può contare sull'amicizia del tenente Slater, al quale conta di spiegare le cause che hanno scatenato la rissa, ma soprattutto denunciare la complicità di Bruce e Joe nell'omicidio di Bannister. Il comportamento di Tex mi sembra di una logica ineccepibile.
     
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  8. ANTHONY STEFFEN
     
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    Per quanto riguarda il punto 2 ha gia' detto quasi tutto Ymalpas:Tiger in quell'epoca doveva essere poco piu' di un ragazzo e quindi non conoscendo ancora bene il carattere di alcuni bianchi e non sapendo ancora come porsi davanti ad un insulto per di piu' nel saloon del forte puo' essere logico che non reagisse alle provocazioni razziste a cui e sottoposto.
    Nell'altro punto non c'e' molto da dire:Tex e' consapevole del fatto che Tiger sta dalla parte della ragione e consapevole anche che la sua pariola di ranger fosse piu' credibile rispetto alle accuse dei comancheros.
     
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  9. ymalpas
     
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    3° punto.

    L'incontro con Leland, che Tex ancora non conosce, è cordialissimo. Il maggiore si dimostra un uomo fin troppo ragionevole e non esita a rimettere in libertà Tiger sulla semplice parola di Tex. Promette quindi di tenere in dovuto conto le parole del ranger per quanto riguarda le indagini sull'omicidio di Bannister, ma si lascia sfuggire le parole seguenti: "… non ci si può fidare della parola di un apache".

    Dopo questo colloquio Tex è convinto di avere lasciato il destino di Natay in buone mani salvo poi scoprire di essersi sbagliato di grosso.

    Per l'accusa, non conoscendo a fondo il maggiore, Tex sbaglia a riporre la sua fiducia nell'operato di Leland, leggerezza imperdonabile, dimostrandosi nell'occasione un pessimo conoscitore di uomini.

    Per la difesa, ci sono delle attenuanti e non di poco conto. Innanzitutto il suo è un errore di gioventù, deve ancora affinare il suo fiuto. Il voltafaccia di Leland poi è così repentino che denuncia nell'uomo una personalità perversa e tarata, non facile da individuare dopo un unico breve colloquio.

    Inoltre si potrebbero citare tanti precedenti, che vedono Tex ingannato dalle apparenze. Il legame dell'amicizia gli impedisce fino alla fine di scorgere nel volto di Turner, quello del traditore ( Giungla crudele ). La trappola ordita da Lou Caudill e Michel "manosvelta" funziona perfettamente in La tana del Killer, ingannando anche Carson. Non parliamo poi di un traditore finissimo come Pedro "Cobra" Galindez ( in Lampi sul Messico ). Tex si fida ad occhi chiusi di Antonio e Victor Herrera ne Il segreto del Morisco, salvo poi scoprire che si apprestano a consumare un sacrificio umano con Kit che ne è la vittima prescelta. Dubita invece di Grayson in La città senza nome, salvo poi accorgersi che è candido come una rosa e la colpevole è sua moglie Barbara. Che dire poi di un altro classico come Fuga da Anderville, dove giovanissimo sbaglia a dubitare del suo amico ? Nel Ritorno del Carnicero, la trappola imbastita da Paul Balder riesce a funzionare grazie a questi ingredienti e nessuno se ne scandalizza ( e vorrei vedere! )

    Concludendo, Tex è un ottimo conoscitore di uomini ma a volte sbaglia e non riesce ad intravedere la vera natura di certi biechi personaggi. Vogliamo fargliene una colpa ? L'episodio di Leland rimane una leggerezza imperdonabile in una personaggio di questa caratura, ma va sicuramente ridimensionato.

    Rimane invece la nota di biasimo per Nizzi, certe figuracce non giovano al personaggio, che va umanizzato sotto altri aspetti, non certo questo.
     
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  10. ANTHONY STEFFEN
     
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    Io devo assolutamente fare i miei complimenti a Ymalpas per la bravura con cui riesce a recensire,commentare e analizzare Tex.
    Dopo i suoi interventi riesce difficile dire qualcosa in piu'.
    Cmq per il punto 3:Tex e' stato sempre un buon psicologo e per la maggior parte delle volte riesce a individuare quando una persona "puzza".
    Pero' come in passato (a parte le storie citate da Ymalpas) quante volte si e' sbagliato su sceriffi corrotti?quante volte si e' sbagliato su donne bellissime?
    Quindi e' del tutto accettabile che qualche volta il suo fiuto sbagli a maggior ragione in verde eta'
     
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  11. ymalpas
     
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    Ti ringrazio per i complimenti Anthony :P

    Ma i problemi arriveranno con i punti 6 e 7, allora si che Nizzi avrà seriamente bisogno dell'avvocato del diavolo...

    Resta il fatto che molte persone, pur di infangare il lavoro di Nizzi sono disposte a spulciare le sue storie alla ricerca di minime falle, per poter affondare anche storie dignitose come questa che vediamo oggi sotto processo qui sul Tex Willer Forum, senza rendersi conto il più delle volte che sono poche le opere senza difetti.

    E questi attacchi, fatti a priori, a volte senza neanche aprire le pagine dell'albo, mi rattristano e al contempo mi fanno ( tanto ) arrabbiare.
     
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  12. ANTHONY STEFFEN
     
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    Concordo!!
     
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  13. ymalpas
     
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    4° punto.

    La frase incriminata si trova a pag. 62. Eskimizin dice: "ho fiducia nella giustizia degli uomini bianchi. L'innocenza di Natay verrà dimostrata!".

    È giusto che un vecchio guerriero apache come Eskimizin abbia questo atteggiamento di fiducia dell'uomo bianco ?

    Per dare una risposta a questo quesito dovremo cercare di analizzare le relazioni tra i due popoli intorno al 1860, anno intorno al quale presumibilmente si svolge l'episodio raccontato in questa storia.

    L'incontro dei bianchi e dei nativi è stato quello di due culture troppo dissimili per poter instaurare un rapporto pacifico e durevole tra i due popoli. Siamo di fronte cioè a un conflitto apparentemente inconciliabile.

    Secondo il pensiero bianco americano del XIX° secolo tutti gli indiani dovevano essere rinchiusi e sottomessi in riserve. Non dovevano impedire la marcia del progresso. I bianchi si presentano cioè come colonizzatori, per di più con una mentalità tipicamente militare, intollerante verso qualsiasi forma di divergenza dalle sue leggi.

    Gli Apaches dal canto loro si mostrano ai nostri occhi come un popolo bellicoso, la guerra è una delle parti più significative della loro cultura e i guerrieri si onorano per la loro abilità nell'uccidere e nel razziare.

    Niente di strano dunque che oppongano una tenace resistenza all'avanzata dei bianchi. La data di inizio delle guerre si situa però grosso modo solo nell'ottobre del 1860 con la spedizione punitiva intrapresa contro Cochise, accusato del rapimento di un giovane meticcio.

    Cochise nell'occasione si presentò a protestare la sua innocenza ( la domanda sulla sua fiducia nel sistema giudiziario dell'uomo bianco si pone spontaneamente ) ma nella tenda del convegno i militari non seppero resistere alla tentazione di catturarlo: gli venne così comunicato che sarebbe stato tenuto prigioniero finché il ragazzo non sarebbe stato riconsegnato. Udito questo Cochise estrasse il suo coltello e dopo aver squarciato la tenda si dileguò. Iniziò così la sua guerra. L'episodio mostra da una parte l'ingenuità di un grande capo e dall'altro tutta la slealtà dei militari

    Rileggendo attentamente l'episodio della cattura di Eskimizin, non pochi sono i punti di contatto di questa vicenda con quella che storicamente vide coinvolto Cochise.

    Qualche anno dopo, nel gennaio del 1863 si situa quello che Geronimo ha definito il più grande torto fatto alla sua gente: l'uccisione del capo Mangas Coloradas. L'uomo si trovava ad Apache Tejo per trattare il trasferimento della sua tribù nel Nuovo Messico, ritenuto più accogliente, ma gli apaches erano stati ancora una volta ingannati e le truppe americane lo massacrarono.

    Gli anni compresi tra il 1863 e il 1870 sono contrassegnati in generale da una profonda sfiducia in tutti i bianchi, che si acuisce nel decennio successivo e caratterizza tutti i capi apaches: Geronimo ma anche Victorio, Naiche, Juh…

    Non mancano comunque fino al 1863 tentativi di conciliazione tra i due popoli, anche se piuttosto unilaterali come si è visto e l'episodio di Eskimizin, dati alla mano, si presenta tutto sommato credibile, se si accetta la scansione temporale che io ho adottato.

    Nizzi usa forse con troppa facilità la frase " fiducia nella giustizia dei bianchi" ma è indubbio che se non proprio di fiducia, doveva trattarsi di una necessità sentita dai capi Apaches, che li spingeva a tentare la via della trattativa con l'uomo bianco, almeno fino a che questo, a partire dal 1863, non rivelò tutta la slealtà delle sue intenzioni nei confronti dei nativi americani.
     
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    Piccola obiezione: tu parli di 1860, ma Kit Willer nasce ben dopo la Guerra Civile, in cui, numero 17 a parte, nella cronologia attuale e semiufficiale, Tex ha partecipato (a modo suo) prima che gli uccidessero il padre e il fratello, diventasse fuorilegge e, arruolato nei Rangers, conoscesse Lylith. Se Kit Willer era piccolo e Tex conosceva Tiger Jack, ci troviamo nel biennio (circa) 1868/9. Quindi continuo a ritenere una frase del genere una grave incongruenza. Lascio la parola alla corte.
     
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  15. ymalpas
     
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    Mister P, finalmente in aula! :D

    Le incongruenze in Tex, specie quelle temporali, purtroppo non mancano, specie se si fa riferimento alle primissime storie. <_<

    Secondo me è una delle cose che meno fregano a Nizzi, a cui interessa poco o niente la realtà storica ( vedi solo il suo ultimissimo texone ) ma bensì l'avventura tout court.

    Quindi il mio è un tentativo di dimostrare che se si accetta una scansione temporale come quella che ho adottato, l'episodio di Eskimizin è tutt'altro che una invenzione balorda. :)

    P.S. dovremo nominare un Giudice :P magari anche sopra le parti :D
     
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47 replies since 13/6/2006, 08:39   958 views
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