IL SEGRETO DEL MORISCO [ 388/92 ]

ritorno a Pilares

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  1. ymalpas
     
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    Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
    Disegni: Guglielmo Letteri
    Periodicità mensile: Gennaio 1993 - Giugno 1993
    Inizia nel numero 387 a pag. 79 e finisce nel numero 392



    Di ritorno da El Paso, dove si era recato per una fornitura di coperte militari, Tex passa per Pilares, dove apprende che la casa del Morisco è stata assalita e data alle fiamme da misteriosi uomini giaguaro, guidati da un capo il cui volto è celato sotto la maschera di Tezcalipoca, il dio dei morti.

    Kit Willer, che vi si trovava in compagnia del giovane navajo Kinlany, rimasto ucciso durante l'aggressione, viene rapito in quanto destinato ad essere la vittima prescelta per il sacrificio umano finale.

    La storia, nata agli inizi degli anni novanta dalla penna di Sergio Bonelli, si snoda lungo cinque albi e ben 585 tavole, un record, tutte disegnate da un Guglielmo Letteri ormai in fase calante ( si vedano in particolar modo le tavole, stanche, che raffigurano l'episodio del sacrificio nel tempio sotterraneo ).

    Un'avventura messicana, che ci ripropone dunque il classico cocktail di mistero incentrato questa volta su uno dei tanti antichi culti superstiziosi aztechi che riaffiora con il suo carico di sangue e crudeltà, quello dello specchio fumante e degli uomini giaguaro di Tezcalipoca, ma soprattutto il - giallo - che si snoda intorno al contenuto del "codice Muller", i cui due frammenti si trovano divisi in due parti ( che di fatto ne rendono inintelligibile il pericolo messaggio finale ).

    A dominare la storia è anche la disperata ricerca di Kit, contro il tempo, che Tex conduce in questa remota contrada dello stato di Chihuahua, che lo porterà infine in compagnia di Montales e del Morisco, qui riuniti insieme, nello sperduto centro minerario di Valle de Rosario, dove coperti da una fitta coltre di omertà, regnano i due fratelli Herrera, Antonio e Victor, i due colpevoli, le cui ambizioni ricalcano, in negativo, rispettivamente quella politica ( di Antonio che è amico di Montales ) e la passione per gli studi degli antichi culti ancestrali e per l'archeologia ( che è propria invece di Victor e che lo avvicina al "brujo" di Pilares ).

    Gli Herrera, servendosi degli umili e poveri campesinos che nel nome di Tezcalipoca li venerano e li proteggono, tramano contro le autorità, che rappresentano ai loro occhi l'immagine distorta del vecchio regime autoritario e conservatore, al quale mirano idealmente di sostituirsi, macchiando così con una lunga scia di sangue e di delitti il loro cammino verso il potere, al cui vertice si trova proprio il loro amico Montales.

    Montales che agisce per la prima volta in questa storia in qualità di governatore, ritorna per un giorno il vecchio uomo d'azione che abbiamo conosciuto agli esordi. In particolar modo è doveroso segnalare il personalissimo show, a tratti buffonesco, che conduce nella vecchia missione di San Diego ai danni di padre Xavier, che cerca inutilmente di dissuaderlo dal penetrare all'interno della cripta ( per ricercare il frammento del codice mancante ). Proprio la cripta, che cela misteri inenarrabili e che permette a Nolitta una gratuita divagazione su una passata invasione pacifica degli alieni ( si veda l'immagine sotto ) a parer mio decisamente fuori luogo.

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    Una piccola nota per el Morisco. Oltre alle sue profonde conoscenze ci viene mostrata in questa storia un'altra sua dote, l'ipnotismo, di cui si serve nel tentativo di evadere dalle carceri di Casas Grandes. Un Morisco in grande spolvero e siamo certi che la tana di Victor Herrera, ovvero la sua enorme e ricchissima biblioteca, servirà alla fine a ricostituire degnamente la sua, andata tristemente in fumo assieme alla casa all'inizio della storia. Il fido Eusebio, con un passato da ladro e scassinatore di porte, come veniamo a sapere in queste pagine, è lasciato a Pilares proprio per ricostruire la caratteristica abitazione del suo padrone, sarà sostituito dal comprimario Matewa, molto più abile di lui con uno sputafuoco in mano e ingiustamente sacrificato da Nolitta alla fine della storia.

    Una storia che ha entusiasmato pochi lettori, forse troppo lunga, ma che merita sicuramente una rilettura.

    Edited by ymalpas - 1/7/2006, 11:14
     
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    Adesso ho fretta, mi riprometto di commentarla in seguito. Faccio però notare che Letteri comincia a calare veramente proprio da questa storia in poi... probabilmente tutto ciò è stato causato dall'iperlavoro di quel periodo (585 tavole :wacko: ...)
     
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  3. rimatt
     
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    Che volete, questa storia sarà pure prolissa, tirata per le lunghe, troppo lunga per quel che ha da raccontare... però a me è sempre piaciuta! Il modo di scrivere di Nolitta, lento e molto "classico", mi cattura sempre e non mi fa mai passare la voglia di proseguire a leggere. Questa non sarà una delle sue prove migliori, ma la trovo comunque dignitosissima. Letteri è in fase calante, ma si difende ancora bene. Anche la sua prova successiva, Orrore, è tutto sommato ben disegnata: i problemi arriveranno dopo...

    In complesso, storia da 6,5 o 7.
     
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    Anche la sua prova successiva, Orrore, è tutto sommato ben disegnata: i problemi arriveranno dopo...

    La sua prova successiva è UOMINI CRUDELI.
     
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  5. ANTHONY STEFFEN
     
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    Ricordo ancora molto bene quella storia anche se e' da molto tempo che non la leggo.Se non sbaglio e' la storia piu' lunga mai apparsa su Tex.Quasi tutta la prima meta' del '93!!!
    Non male, anche se alla fine la sua lunghezza eccessiva si e' fatta sentire.I Bonelli sono degli appassionati sui misteri degli antichi Aztechi e hanno scritto molte storie che riguardano questa civilta'.Troppe!
    Simpatica l'idea di far incontrare per la prima volta El Morisco e Montales.
    Per quanto riguarda i disegni si nota la stanchezza di Letteri che prima di disegnare questo polpettone proveniva da un altra grande fatica:le 348 pagine di "Oklahoma" primo Maxi Tex del 1991.Quindi del tutto giustificato e comunque il suo tratto stava gia' regredendo.

    Il mio voto per quanto riguarda la trama e' 7 (volendo premiare se non altro lo sforzo di Nollitta alias Sergio Bonelli)

    Disegni:considerando i grandi impegni di quel periodo di Letteri mi sento di dargli un 6 e mezzo.
     
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  6. rimatt
     
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    QUOTE (Mister P @ 9/6/2006, 00:09)
    QUOTE
    Anche la sua prova successiva, Orrore, è tutto sommato ben disegnata: i problemi arriveranno dopo...

    La sua prova successiva è UOMINI CRUDELI.

    :fififi:

    Ehm... intendevo dire che IMO l'ultimo Letteri di buon livello è quello di Orrore. Poi il calo inizia a farsi avvertire molto. :(
     
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  7. Hellchild
     
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    La sparo troppo grossa se dico che è la storia di Nolitta su tex che ho apprezzato di più?
     
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    Piccolo OT sulla cronologia delle opere disegnate da GG:

    dopo la misteriosa -da un punto di vista grafico- TERRA VIOLENTA (il disegnatore che pochissimi mesi prima aveva fornito un'ottima prova ne L'UOMO SERPENTE ora era improvvisamente sciatto, si faceva aiutare da Monti e certe vignette erano degli ingrandimenti di altre), il buon Guglielmo riceve una sceneggiatura da Berardi per la serie regolare che riguarda la conquista dell'Oklahoma nel 1890. Ma, a metà avvanzata del lavoro, la storia è giudicata poco texiana e la lavorazione viene interrotta (le solite voci di corridoio riferiscono che, in origine, una probabile pubblicazione era prevista per l'inverno del 1991, dopo SIOUX). Durante l'estate o gli inizi dell'autunno del '90 il Grande Vecchio finisce la sua ultima sceneggiatura, IL MEDAGLIONE SPAGNOLO, e Letteri, improvvisamente libero, è chiamato a disegnarla perché venisse tenuto occupato (supposizione mia e quindi da non prendere molto in considerazione: magari in origine IMS doveva essere realizzato da Galep, appena liberatosi dal Texone, ma poi ci fu la momentanea 'disoccupazione' di Letteri che costrinse a cambiare le carte in tavola). Da quello che so, credo che l'idea del Maxi sia stata valutata ai primi del '91; Letteri riprende il lavoro, e lo termina per l'autunno. Nuova sceneggiatura di Nizzi, appena iniziata, IL MESSAGGIO CIFRATO: poco dopo per Nizzi comincia la sua famosa crisi del '92 su cui s'è discettato ormai in tutti i modi e Letteri rimane nuovamente senza lavoro. Arriva Nolitta a riparare i guai e comincia a scrivere la storia degli UOMINI GIAGUARO. In séguito, Canzio, riprende il soggetto e le prime parti della scene di Nizzi e la completa (UOMINI CRUDELI). Non sto dicendo che sia andata proprio così al 100%, ma, da quanto ho letto qua e là e da alcuni particolari (---> il calo di Letteri nella seconda parte de IMC) personalmente mi sembra la ricostruzione più probabile.

    A più tardi!
     
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  9. rimatt
     
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    Interessante. Tra l'altro, il Letteri de Il medaglione spagnolo è IMO superlativo. Azzardo che essendo l'ultima sceneggiatura di GLB ci si sia messo molto d'impegno.
     
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8 replies since 8/6/2006, 16:06   226 views
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