SIOUX

( # 358/59/60/61/62 )

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ymalpas
     
    .

    User deleted


    imageimageimage


    Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
    Disegni: Giovanni Ticci
    Periodicità mensile: Agosto 1990 - Dicembre 1990
    Inizia nel numero 358 a pag. 99 e finisce nel numero 362 a pag. 32



    I disegni di Ticci ci portano questa volta nel Montana, tra scenari naturali di incontaminata bellezza che rendono piacevole la lettura di questa lunga storia, bella, ma non eccelsa. Lo stesso Nizzi ha saputo fare di meglio in altre occasioni.

    L'oro delle Colline del Vento è al centro degli interessi di alcuni loschi speculatori, ma si trova nel territorio indiano e i Sioux considerano sacre le loro terre.

    Tex e Carson, nelle insolite vesti di guide, accompagnano il giovane Wilson, nipote del Presidente degli Stati Uniti, all'interno della riserva per una battuta di caccia ai bisonti. Nuvola Bianca, il grande capo è stato magnanimo con Aquila della Notte pur ritenendo incomprensibili le sue richieste.

    Ma il complotto va avanti e il gioco si fa duro. Wilson viene rapito da una banda di sioux ribelli e un suo amico, il senatore Johnson, furibondo, fa ricadere la responsabilità dell'accaduto su Tex.

    A Washington si tessono le trame della congiura e si predica un ritorno alle armi per infliggere una punizione esemplare ai nativi selvaggi e il Presidente, coinvolto di persona, cede alle pressioni dell'opinione pubblica, scossa dalla notizia.

    Entra in scena il generale Stonewell, un duro con il cervello pieno di tarli. La guerra è dichiarata e Tex dovrà far appello a tutte le sue risorse pur di scongiurare il peggio.

    Da queste fondamenta nasce una delle più belle storie dell'epoca d'oro nizziana, a cavallo di storie come I predatori del grande nord, La congiura e L'uomo con la frusta.

    Tex è rappresentato in tutte le sue sfaccettature e malgrado tra i suoi avversari non emerga neanche un cattivo degno di tal nome, questa storia ci mostra tutto un compendio delle sue caratteristiche migliori, dall'abile stratega all'amico della giustizia e della verità… che non esita a servirsi della dinamite. Duro, deciso ( e attaccabrighe ) con gli avversari, che con lui masticano amaro, ma anche amico fraterno dei giusti, anche se questi hanno la pelle rossa.

    L'intreccio è lineare, a Nizzi non piace tessere i fili di una trama composita come invece è nello stile di Boselli, non è per forza un difetto, specie se il suo Tex è quello tonico di questa storia, un eroe col midollo che si fa beffe delle difficoltà, senza il bisogno di ricorrere ai bassi espedienti a cui l'erede di GLB ci ha abituato negli ultimi anni.

    E adesso che se ne parla, cerchiamo il pelo nell'uovo. La storia non è e non vuole essere il capolavoro di Nizzi, d'accordo, manca però un pò troppo di pathos, molto meglio in questo senso la seconda parte ( n° 480 e successivi ). Tex agisce qui come un super eroe, con sentimenti non troppo umani e alla lunga questo finisce per nuocere al personaggio.

    Per non parlare di Carson, che brilla per le caratteristiche opposte. Dove è il nostro amato vecchio tizzone d'inferno ?

    E' disponibile la recensione di questa storia in questo sito:
    CLICCA QUI



    Edited by ymalpas - 26/8/2006, 11:16
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,206

    Status
    Offline
    Non concordo personalmente con l'appunto sulla mancanza d'avversari degni di nota: quel figlio di p... di Zanoby l'ho odiato a morte (ma anche ammirato per il cervello mostrato) già dalla prima lettura quando avevo 10 anni. Stupenda la scena a cavallo tra il # 359/60 quando Tex entra nel saloon del forte cercando lo scout, Nizzi allora era un Grande davvero.
     
    .
  3. rimatt
     
    .

    User deleted


    Sapete che questa storia quasi non la ricordo? Purtroppo, infatti, è una di quelle che ho letto ma che attualmente non possiedo (avendo una zia edicolante, infatti, fino a poco fa leggevo a sbafo!). Riguardo al "seguito", invece, la considero un'ottima storia, di gran lunga la migliore del Nizzi post 450.
     
    .
  4. ymalpas
     
    .

    User deleted


    Zanoby è un personaggio fin troppo bene definito a livello psicologico. Volevo dire che gli manca quel qualcosa in più che lo differenzi da tanti altri personaggi che lo hanno preceduto nel mestiere. Pensate alla storia che segue, quella dell'uomo con la frusta, un bastardo, permettetemi l'espressione, che volendo non è sui generis neanche lui ( a differenza di "cobra" Galindez ), ma che ci rimane impresso nella mente, proprio per quel particolare, il fatto che se gli si toglie la frusta dalle mani diventa più nudo di un verme ( ricorderete certamente la scenetta comica ). :)
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,206

    Status
    Offline
    Sì, da questo punto di vista concordo (l'uomo con la frusta tra l'altro mi ricorda certi tizi da bassifondo che ho avuto occasione di conoscere), però Zanoby comunque è un bel personaggio :) .
     
    .
  6. ANTHONY STEFFEN
     
    .

    User deleted


    Una delle prime storie che ho letto di Tex e una delle piu' belle del filone "Indiani-Esercito" secondo me al pari con "Grido di Guerra".
    Nizzi in quel periodo sfornava sceneggiature una piu' bella dell'altra.
    Era il periodo che una storia durava in tre albi a differenza di adesso che ne coinvolge solo due.
    Ticci gia' in fase calante ma sempre un grande maestro nel ritrarre i cattivi come stonewell e Zanoby
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,206

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Ticci gia' in fase calante ma sempre un grande maestro nel ritrarre i cattivi come stonewell e Zanoby

    Perché secondo te all'epoca era già in fase calante :blink: ?
     
    .
  8. ANTHONY STEFFEN
     
    .

    User deleted


    Non come adesso pero' se vogliamo confrontare il Ticci degli albi in questione con per esempio "La Notte degli Assassini" ce n'e' di differenza.
     
    .
  9. ymalpas
     
    .

    User deleted


    Forse l'uso del termine - fase calante - è improprio Anthony. Diciamo che l'opera del maestro senese è sempre stata in costante evoluzione, fermo restando poi che questo possa piacere o no. Uno dei suoi meriti, IMO è stato quello di sapersi riproporre negli anni con la stessa credibilità ( guarda poi quanti artisti e che nomi! si sono rifatti a lui nel disegnare Tex ). Lo stesso ahimé non si è potuto dire del grandissimo Letteri. Il Tex di Ticci è oggi l'unica cosa che ci sia rimasta dai tempi di GLB.
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,206

    Status
    Offline
    Ticci non cala, Ticci s'evolve :lol: .
     
    .
  11. rimatt
     
    .

    User deleted


    QUOTE (Mister P @ 5/6/2006, 17:38)
    Ticci non cala, Ticci s'evolve :lol: .

    Non potrei essere più d'accordo. Anche oggi Ticci è magistrale.
     
    .
  12. due
     
    .

    User deleted


    Mi associo! :lol:
     
    .
  13. ANTHONY STEFFEN
     
    .

    User deleted


    Qualcuno mi puo dire l'eta di Ticci?
     
    .
  14. due
     
    .

    User deleted


    Dal sito SBE


    Insieme al suo conterraneo Nicolò e al romano Letteri, il senese Giovanni Ticci (20 aprile 1940) è uno degli interpreti storici della lunga saga di Tex. Debutta nel campo del fumetto collaborando con lo Studio D’Ami alla realizzazione di storie per il mercato internazionale. Il primo contatto con la Bonelli avviene nel 1958, quando Ticci esegue i disegni, inchiostrati poi da Bignotti, per Un ragazzo nel Far West, su testi di Guido Nolitta. Dal 1960, inizia a lavorare per Alberto Giolitti a numerose storie western destinate al mercato statunitense. Quest’esperienza lo assorbirà per sei anni, e finalmente, nel 1968, Ticci firma la sua prima avventura texiana: "Vendetta indiana", n. 91 della serie. Da subito, il suo stile essenziale e vigoroso gli guadagna il favore dei lettori, che vedono nel suo Tex l’espressione più compiuta del carattere determinato e vitalistico che costituisce la nota psicologica predominante del nostro Ranger. Inoltre, la sintesi grafica dello stile di Ticci, via via sempre più definita, si esprime al meglio sia nella caratterizzazione della fisionomia degli indiani, molto lontani dalle interpretazioni europeizzanti di tanti altri (pur bravissimi) disegnatori, sia nella visualizzazione dei grandi spazi, dalle distese innevate del Nord ai deserti e ai canyons dell’arroventato Sud Ovest. Nel 1995, si svolge, a Roseto degli Abruzzi, "Un senese nel Far West", una mostra antologica dedicata alla lunga carriera di Giovanni Ticci, il cui catalogo è pubblicato da Glamour.
     
    .
13 replies since 5/6/2006, 10:06   269 views
  Share  
.