Domani avvenne

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  1. rubio
     
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    Questa è la cronaca di quello che accadde in quei giorni e che cambiarono l'Italia per venti anni. L'articolo è dello scrittore poeta e attore Miro Renzaglia.

    Da ciò che si legge emerge che la Marcia su Roma venne organizzata in anticipo, inoltre al di là delle minacce del Re i fascisti hanno comunque goduto di una certa autonomia anche per l'apatia o connivenza da parte delle istituzioni. Un pò come accadde con il Klan negli U.S.A. che nonostante la vittoria della Guerra Civile arrivò a dominare la vita politica e civile di molti stati del sud degli U.S.A..

    29 settembre 1922 - Firenze: in una seduta segreta della direzione fascista si prospetta l’ipotesi di una presa di potere con la forza squadrista.

    16 ottobre 1922 - Milano: si decide di passare all’azione e viene colà costituito il quadrumvirato che avrebbe diretto l'insurrezione: De Vecchi, De Bono, Balbo e Bianchi.

    24 ottobre - Napoli: (Congresso del Pnf) Mussolini proclama pubblicamente: "O ci daranno il governo o lo prenderemo calando a Roma". Siccome non glielo danno con le buone (il governo...) glielo daranno con le cattive.

    26 ottobre 1922 - sono occupati tutti i centri nevralgici dell’Italia centro settentrionale. Mussolini, al Teatro Manzoni, dissimula l’attenzione dei servizi monarchico-liberali assistendo, auspicale, al “Cigno” di Molnar. Qualcuno lo avvisa che: “Tutto è pronto”. Mussolini si precipita a casa. Chiama al telefono il segretario del partito, Michele Bianchi, che lo informa: i fascisti sono alle porte della capitale. Infatti, c'erano 26.000 uomini inquadrati in quattro colonne (una di riserva e tre concentrate a Santa Marinella, Monterotondo e Tivoli) che movevano verso Roma.

    27 ottobre 1922 - Roma: Vittorio Emanuele è deciso a non cedere alla “bravata di quattro facinorosi”. Il Consiglio dei ministri prepara i manifesti e i telegrammi per proclamare lo stato d’assedio.

    28 ottobre 1922 - gli italiani apprendono: “Di fronte ai tentativi insurrezionali, il governo, dimissionario, ha il dovere di mantenere con tutti i mezzi e a qualunque costo l’ordine.” Facta si reca a Villa Savoia, dove il re lo attende per la firma del decreto. Ma il re si rifiuta (infatti, s’era fatto, nello stretto frattempo, una mezza idea che non fosse il caso di scatenare la guerra civile...). Saggiamente, decidono per la revoca dello stato d’assedio. Iniziano le consultazioni per la costituzione del nuovo governo. Si tenta un compromesso con la soluzione di un ministero Salandra-Mussolini. Interpellato telefonicamente, Mussolini declina gentilmente l’invito. Salandra, avveduto, declina a sua volta. Il generale Cittadini telefona a Mussolini comunicandogli che il re gli conferisce l’incarico di formare il governo.

    29.10.1922 - Roma: Mussolini si presenta al re con le note parole: “Porto a Vostra Maestà l’Italia di Vittorio Veneto, riconsacrata dalla vittoria...”. Il colloquio dura mezz’ora. Quando Mussolini riappare al portone del Quirinale è passato da poco mezzogiorno. Ritornando all’Hotel Savoia è acclamato dalla folla. Il duce saluta dall’albergo i romani: “Fascisti! Cittadini! Il movimento fascista è vittorioso su tutta la linea...” .

    31 Ottobre, Roma: - i rivoluzionari sfilano di fronte al Milite Ignoto e al Quirinale per celebrare la vittoria.


    miro renzaglia
     
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    Scusa, Rubio, ma questo non è un forum di politica, principalmente di parte, anche se ripercorrere alcuni momenti della storia non è reato son costretto a chiudere questa discussione.
     
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1 replies since 27/10/2006, 17:35   207 views
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