TEX E LA RELIGIONE

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  1. ymalpas
     
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    Il fumetto Tex è un genere di evasione, una narrazione spesso spogliata della sua verità storica, in grado di impressionare la massa dei lettori, segnando indelebilmente la memoria degli appassionati.

    Nella wilderness nord-americana non ci sono limiti alla fantasia e i contenuti della narrazione visiva si arricchiscono di ambiguità, di fascinazione e di suggestioni di insuperabile intensità.

    La relazione dei personaggi con il paesaggio circostante è spesso drammatica, segnata da risse nei saloon, duelli nella main street, massacri e botti di dinamite e non sempre è facile capire da che parte stia il bene e il male.

    In questa astratta rievocazione del vecchio west, quello della religione sembra dunque rimanere un spazio minoritario, sospeso in un’aria di cristallo, tutto da esplorare.

    La riscrittura della mitologia del nord ovest americano, dinamica e avventurosa, nelle sue piste polverose è disseminata di episodi che mettono in luce degli aspetti che si ricollegano alle credenze religiose, svuotate del loro respiro mistico, che anzi rovesciano sistematicamente allorché si presentano come la rievocazione di inquietanti miti e di antiche e minacciose superstizioni pagane.

    In questa terra ibrida, la conquista del west è raramente una conquista religiosa. Il lugubre rintocco delle campane riecheggia spesso sinistramente nelle valli dell’Arizona, del Texas o del New Mexico, vasti territori dove sono disperse vecchie missioni abbandonate, dall’architettura rigorosamente spagnoleggiante, retaggio di un passato che in queste lande desolate appare sinistramente dimenticato.

    Quando Tex e Carson giungono nella piccola missione di Santa Cruz [ # 215 / 17 ] per indagare sulla scomparsa di un giovane frate, la campana li accoglie mettendosi improvvisamente a trillare, ma del campanaro non si vede neanche l’ombra.

    Il mistero si ripete in una storia di Nizzi, La leggenda della vecchia missione [ # 333 / 35 ]. Anche quella di Santa Maria la Escondida è una vecchia e venerabile missione ispanica. Il suo nome è eloquente, in spagnolo il termine – escondida - significa infatti “nascosta”. Un luogo sacro abbandonato e sommerso nell’oblio. La sola anima che la popola è un vecchio eremita sfuggito anni prima al massacro compiuto dagli apaches, un “matto”che si diverte a trafiggere con le frecce imbrattate del sangue dei suoi confratelli tutti i nuovi venuti, tumulandoli quindi con una dubbia carità cristiana nel piccolo cimitero adiacente alla missione.

    La prospettiva cambia e non poco se ci spostiamo più a sud, in Messico. Nella cittadina di Matamoros, l’albo è la Taverna sul porto [ # 305 ], per sfuggire ai rurales che sono sulle loro tracce, Tex e Carson si nascondono all’interno di una cattedrale… da che mondo è mondo, le chiese sono sempre state il rifugio dei perseguitati, no? afferma il ranger. Il reverendo padre che li accoglie e cristianamente li protegge è il classico esempio del buon frate conservatore che non manca di far capolino nelle storie di Nizzi. Un altro monaco, ben più celebre, favorisce addirittura l’evasione del nostro satanasso dalle carceri di Chihuahua nell’albo Appuntamento con la morte [ # 366 ]. Padre Elias è pero un personaggio anticonformista, con un passato da guerrillero, che sostiene di nascosto la causa dei suoi vecchi compagni d’arme. Non bisogna lasciarsi ingannare dal suo aspetto dimesso, ci informa Cobra Galindez, oggi padre Elias indossa il saio e dispensa giaculatorie, ma c’è stato un tempo e nemmeno tanto lontano in cui portava il fucile a tracolla ed era svelto come pochi ad usarlo contro i francesi di Massimiliano combattendo per l’indipendenza del Messico. Davanti al paredon assistiamo a quella che è certamente la prima vera confessione di Tex davanti a un religioso:

    - Fratello se hai qualche colpa sulla coscienza è questo il momento di chiederne perdono a Dio…
    - Lasciamo stare padre.
    - Non vuoi confessare i tuoi peccati ?
    - Il fatto è che se dovessi elencarli tutti perderemo l’intera giornata e non credo che quei bravi ragazzi
    ( il plotone di esecuzione ) sarebbero disposti a pazientare tanto…

    Nei due episodi che compongono il maxi I due volti della vendetta di Antonio Segua troviamo altri due esempi che non fanno eccezione. Nel primo, intitolato – La collera di Tex – ambientato nei territori dell’arida riserva navajo, le rovine della vecchia missione dei francescani servono da rifugio per i mangiatortillas di don Luiz Toledo, i cattivi della storia. Nella seconda storia – Odio implacabile – l’ambientazione è invece quella di un tipico villaggio messicano, Tres Cruces. La chiesa del paese costituisce in questo caso un ricovero per i nostri due eroi, che si rifugiano al suo interno per sottrarsi al violento attacco dei peones sobillati dal malvivente Nathaniel.

    Il buon padre Sheridan, il pastore della cittadina di Heaven, nel Nevada, la storia questa volta è I sette assassini [ # 463 / 65 ] di Boselli, viene definito come un taciturno gentiluomo votato alla causa del Signore. In realtà è un uomo infelice che non riesce a dimenticare il suo passato torbido, violento e brutale. Malgrado una schiava ignorante… che conosceva la differenza tra il bene e il male, salvata dalla furia omicida di Jack Thunder, gli abbia insegnato la legge del Signore, favorendo così la sua conversione, padre Sheridan resta un’anima troppo martoriata per costituire un efficace esempio.

    Ben più rappresentative sono le figure dei mormoni che si ergono per la prepotenza delle loro convinzioni ideologiche nell’epica storia bonelliana Terra promessa [ # 146 / 49 ]. Lo scontro con Elia Glendon è un conflitto tra culture e mentalità diverse, che si situa su un piano strettamente religioso:

    - Ehi, un momento signor Glendon! Che razza di storia è questa dell’indiano liberato ?
    - Una storia molto semplice, signor Willer e che mostra la differenza che passa tra i nostri modi di vedere. Il prigioniero che i vostri pards avevano legato a rimorchio di uno dei carri, mentre oggi si avanzava lungo la pista aveva inciampato parecchie volte ed era caduto malamente. Perciò ho avuto compassione di lui, che era un figlio del Signore come tutti noi, ed ho tagliato le corde che lo trattenevano.


    Elia Glendon odia la violenza, considera le armi come un prodotto del maligno e non intende versare il sangue di esseri umani che differiscono da lui solo per il colore della pelle, dimostrando un’insensata irragionevolezza. I cheyennes di Kento sono infatti in procinto di sferrare un attacco contro la carovana e le intenzioni bellicose e sanguinarie degli indiani mal si coniugano con le idee di fratellanza professate da un uomo che l’idea del martirio sembra non spaventare più di tanto. Per sua fortuna e di tutti gli altri quaccheri il ranger e i suoi pards sono fatti di una pasta diversa.

    I mormoni ritornano in un'altra storia, Il vendicatore mascherato [ # 276 / 77 ] di Guido Nolitta. A Cedar City i due pards indagano su una serie di omicidi e Tex scopre che a Mountain Meadow, in seguito al clima di tensione provocato dall’attraversamento dello Utah da parte dei coloni diretti in California, un convoglio di pionieri era stato massacrato dai mormoni. Nella comunità guidata da Moses Boglum dove si aggira anche Almon Kirtland, un folle con manie da profeta, le sorprese non mancano.

    Così come non mancano nella cittadina di Quemado, che ritroviamo ne Il marchio di satana [ # 248 / 49 ], un villaggio dove regna un pesante clima di omertà e di diffidenza. Padre Crandall, il lugubre ed enigmatico sacerdote dei Figli dell'Apocalisse, a capo di una banda di diabolici satanisti dediti a sacrifici umani e a più comuni rapine, si dimostrerà un degno avversario per i due tizzoni d'inferno, riuscendo persino ad intrappolarli nei sotterranei della sua chiesa, in delle gallerie inondate d'acqua… ma come è noto la farina del diavolo finisce sempre in crusca e l’infernale villaggio verrà alla fine purificato nel fuoco!

    La produzione texiana è riconducibile come si è detto a generi letterari diversi. Un ampio filone, parallelo a quello western, è dedicato alla magia e all’esoterismo. L’invidiabile varietà di caratteri, dallo spettacolare Mefisto a suo figlio Yama, dal Diablero al mitico Signore dell’abisso, nati da una straordinaria verve fantastica, ha contribuito indiscutibilmente non poco alla longevità della serie. Il significato profondo della “Frontiera” e delle sue inesplorate regioni si riassume proprio in questi dinamici characters. Gianluigi Bonelli e gli autori che ne hanno raccolto l’eredità, hanno dato un ampio spazio alle sottoculture, ai riti e alle credenze popolari, quelle precolombiane per citare un esempio, ma anche quelle dell’antico Egitto… fino all’irrazionale e pittoresco mondo del voodoo, con i suoi affascinanti rituali e morti che ritornano alla vita. Il centenario Kabagi, Nelle paludi della Louisiana [ # 331 / 33 ], riesce addirittura a trasformarsi in un alligatore e, Nizzi ci avverte, conosce anche i misteri della reincarnazione. Sono dei mondi pagani ricchi di sfumature che appartengono tutti all’Altrove dell’immaginazione, da cui gli autori hanno attinto a piene mani.

    Talvolta gli stessi indiani, nella figura dei - medicine man - ci appaiono personaggi misteriosi e quasi metafisici, appartenenti ad una dimensione scomparsa. Nella storia Il figlio di Mefisto [ # 125 / 28 ] i quattro pards ricevono dallo stregone navajo quattro amuleti, capaci di proteggerli dai malefici di Yama. Lo stesso Nuvola Rossa, nella storia precedente, Sulle piste del nord [ # 121 / 24 ], attraverso un rito magico abbastanza complesso, riesce a leggere nel futuro, prevedendo la crocifissione di Kit Willer che puntualmente si verificherà alla fine della storia. I quattro pards, poco propensi di solito a lasciarsi abbindolare da certe credenze, malgrado le fantastiche avventure vissute a contatto con dinosauri o mostri marini, sembrano portati a nutrire una fiducia incrollabile verso le premonizioni di questi vecchi sciamani, le cui visioni , è il caso di dirlo, raramente si dimostrano erronee.

    Lo stesso privilegio sembra possedere anche El Morisco, il brujo, come viene chiamato dai peones di Pilares presso i quali è a dir poco impopolare, la cui conoscenza poggia le basi su una cultura antichissima, quella egiziana, che si è persa nel tempo. Occorre puntualizzare che su questo personaggio si concentrano la maggior parte delle storie magiche e fantastiche della serie, spesso affidate alla mano felice del disegnatore Guglielmo Letteri, un connubio di forze creative che ha dato vita ad alcuni degli episodi più felici della serie.

    In ultima analisi il fumetto Tex, si pone essenzialmente come un mondo senza compromessi e conformismi vari, dove le maniere forti sono quelle buone per risolvere ogni problema, un mondo popolato da un stuolo di cattivi cinici, sadici e sprezzanti, catapultati spesso all’inferno, ma lascia anche intendere nei suoi personaggi un’apertura diffidente verso tutto quello che non è rappresentato dalle sterminate e claustrofobiche praterie, le aspre montagne e gli assolati deserti del Texas, dove le giornaliere sollecitazioni alla lotta per la vita lasciano poco spazio ai sentimenti religiosi di cristiana pietà. Insomma i nostri quattro tizzoni d’inferno non dubitano affatto dell’esistenza dell’aldilà, che volentieri si confonde con una montagna di carbone da spalare nelle fornaci di messer satanasso, ma non hanno proprio il tempo per lasciarsi andare a malinconiche meditazioni metafisiche.
     
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  2. Tex Fanatico
     
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    Come sempre guardo piuttosto il punto di vista storico per iniziare...

    Ebbene, diciamo pure liberamente che la religione (intesa come cristianesimo) ha seguito, solo anni dopo le prime carovane, le piste che portavano all'Ovest.

    Inoltre, per la vastità del territorio che il West costituisce, la religione era rappresentata da ben pochi preti/frati/..., e il più delle volte essi eran tutto tranne che uomini di fede.



    Detto questo, si può ben capire che anche nel fumetto non vien dato maggior peso all'immagine della religione.


    Se vogliamo fare un'analisi come quella fatta da Ym, direi che non bisogna andar subito alla contrapposizione "violenza/morte/..." VS religione

    Chi conosce i mitici film di Bud Spencer e Terence Hill avrà forse in mente tale passaggio della Bibbia: "C'è un tempo per perdonare ed un tempo per combattere"


    Tali parole, è vero, non danno la libertà d'uccidere qualcuno, però può integrarsi nella vita del west, ove vigeva la legge del più forte (non sempre ciò equivale alla "legge della colt").


    Il fatto che Tex ed i suoi pard combattono non è necessariamente anti-religioso (così come non significa che sia religioso), semplicemente rappresenta una necessità per mantenere una parvenza di giustizia sulla terra.

    Non dimentichiamoci che Tex, così come i suoi pard, usan la violenza contro i violenti, per difendere i deboli e gli opressi, icona della legge del taglione, così come quella della frase biblica summensionata.


    E, per concludere riprendendo una frase che compare nell'albo speciale "Gli assassini":


    La Bibbia non dice qualcosa a proposito di un angelo vendicatore, padre?...
    Beh, l'abbiamo appena visto in carne e ossa! E guai a chi subirà la sua collera!

     
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  3. ANTHONY STEFFEN
     
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    Mi complimento ancora una volta(saro' ripetitivo) con Ymalpas per l'originalita' della discussione e per la qualita' delle sue analisi.Dopo aver letto tutto cio' che ha scritto cos'altro c'e' da dire? :worthy:
    Non avendo per niente la loquacita' di Ymalpas posso solo dire che tra tutte le storie citate nela discussione quella che piu' mi colpi' fu Santa Cruz.
    Quell'apparizione in sogno di padre Matias e poi il rintocco della campana all'epoca quando la lessi per la prima volta(avevo 14 anni) mi fece venire la pelle d'oca.
    G.L.Bonelli in questa storia da' una prova tangibile a Tex sull'esistenza dell'aldila'.
     
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    Da LA CROCE TRAGICA (# 22/3):

    Barista Mormone di Tidwell, rivolgendosi a Tex ed i suoi pards:
    "Siete "gentili" vero?" (intendendo dire che non erano Mormoni)
    Tex, di rimando:
    "Siamo sempre gentili noi tre, finchè non ci rompono gli stivali"

    :lol:
     
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  5. ymalpas
     
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    CITAZIONE
    Ebbene, diciamo pure liberamente che la religione (intesa come cristianesimo) ha seguito, solo anni dopo le prime carovane, le piste che portavano all'Ovest. Inoltre, per la vastità del territorio che il West costituisce, la religione era rappresentata da ben pochi preti/frati/..., e il più delle volte essi eran tutto tranne che uomini di fede.

    Sarebbe inutile ricercare nel fumetto Tex una forte presenza religiosa intesa come cattolica/cristiana. Gli unici esempi di una chiesa inserita nel contesto di un villaggio del west sono quelli che ho già citato ( I sette Assassini e Il marchio di satana ). Abbondano però le cattedrali e le missioni nel deserto tutte riconducibili alla passata dominazione spagnola di quei territori. Da qui la presenza quasi esclusiva di frati nel mondo di Tex. Concordo quindi pienamente con l'analisi di TexF.

    CITAZIONE
    Se vogliamo fare un'analisi come quella fatta da Ym, direi che non bisogna andar subito alla contrapposizione "violenza/morte/..." VS religione

    Qui sono meno d'accordo. La mia analisi è riferita esclusivamente al fumetto Tex, un mondo avventuroso con pochi compromessi con la realtà. La contrapposizione può apparire elementare, ma il passaggio della Bibbia, "C'è un tempo per perdonare ed un tempo per combattere" credo che difficilmente potrebbe adattarsi al west di casa Bonelli. A meno che tu non ti senta di fare qualche riferimento più preciso, sostenuto da qualche esempio, non vedo come i sentimenti di pietà, le preghiere ecc possano insinuarsi in un mondo che si è volutamente rappresentato brutale e violento. Dopo una sparatoria, la parola passa al becchino e non al prete e il primo problema che viene alla mente è sempre quello di chi lo pagherà...

    CITAZIONE
    Non dimentichiamoci che Tex, così come i suoi pard, usan la violenza contro i violenti, per difendere i deboli e gli opressi, icona della legge del taglione, così come quella della frase biblica summensionata.

    La giustizia di Tex è quella dell'uomo. Non è mai la giustizia di Dio. La parola -inferno - ricorre spesso nei dialoghi dei tre pards, ma è un "altrove" assimilabile alle celesti praterie di Tiger, una cosa distante... l'unica cosa concreta per tutti i personaggi che popolano quelle contrade è la morte, che richiama l'idea dei vermi più che degli angeli.

    E' un west molto materialista, dove conta la vita, il denaro, il potere, le donne... un mondo come si è detto dove la parola di Dio non ha ancora trovato il suo giusto spazio.

     
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  6. Tex Fanatico
     
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    CITAZIONE (ymalpas @ 5/9/2006, 15:44)
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    Se vogliamo fare un'analisi come quella fatta da Ym, direi che non bisogna andar subito alla contrapposizione "violenza/morte/..." VS religione

    Qui sono meno d'accordo. La mia analisi è riferita esclusivamente al fumetto Tex, un mondo avventuroso con pochi compromessi con la realtà. La contrapposizione può apparire elementare, ma il passaggio della Bibbia, "C'è un tempo per perdonare ed un tempo per combattere" credo che difficilmente potrebbe adattarsi al west di casa Bonelli. A meno che tu non ti senta di fare qualche riferimento più preciso, sostenuto da qualche esempio, non vedo come i sentimenti di pietà, le preghiere ecc possano insinuarsi in un mondo che si è volutamente rappresentato brutale e violento. Dopo una sparatoria, la parola passa al becchino e non al prete e il primo problema che viene alla mente è sempre quello di chi lo pagherà...

    Non fraintendermi, non intendevo dire che Tex si muove mostrando d'esser cristiano o meno.

    Ciò che intendevo sottolineare è -personalmente- il fatto di non poter dire che i riferimenti alla religione sono pochi perchè Tex è un "fumetto violento".


    Tornerò a spiegarmi più tardi se proprio, ora stavo solo facendo un "salto" prima d'uscire un attimo
     
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    Invece concordo con Ym. A pagina 11 dell'albo LA TRAPPOLA, il doc, dopo aver ascoltato i propositi di Tex (il 'lavoretto') cita la Bibbia ("La vendetta è mia", dice il Signore), al ché il Ranger risponde: "Non lo so, doc, conosco la Bibbia solo di nome, mentre invece ricordo molto bene le parole di un certo vecchio giudice: 'occhio per occhio, dente per dente'." Tex è interessato alla giustizia umana certa, non ad una giustizia divina impalpabile.
     
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  8. bressimar
     
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    credo che comunque sia giusto così...
    ve lo immaginate tex che non uccide perchè se fosse religioso dovrebbe non uccidere??? :huh:
    cosa leggeremmo sto fumetto a fare?
     
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  9. ymalpas
     
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    Ciò che intendevo sottolineare è -personalmente- il fatto di non poter dire che i riferimenti alla religione sono pochi perchè Tex è un "fumetto violento".

    Claro amigo!

    La religione rientra nel discorso texiano ovunque essa possa essere funzionale all'avventura.

    Tex è un fumetto "violento" perché è calato in un mondo che la legge riesce a gestire con estrema difficoltà, una terra di nessuno dove sarebbe difficile inquadrare non solo la religione ma anche tutta la civiltà moderna con gli altri suoi valori. Se ho ben capito tu vorresti attribuire la scarsa presenza della religione nel fumetto a ragioni storiche che possano giustificarla. In parte anche questo corrisponde alla verità, ma siamo sicuri di non dire esattamente la stessa cosa ?

    Se hai altro materiale da postare sul tema, sarebbe molto interessante per approfondire il dibattito.

    Complimenti a P per la memoria... e la competenza che sempre lo contraddistingue nelle sue citazioni!
     
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  10. Tex Fanatico
     
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    CITAZIONE (ymalpas @ 5/9/2006, 17:53)
    Se ho ben capito tu vorresti attribuire la scarsa presenza della religione nel fumetto a ragioni storiche che possano giustificarla. In parte anche questo corrisponde alla verità, ma siamo sicuri di non dire esattamente la stessa cosa ?

    Diciamo che io, facendo il paragone tra il fumetto e la realtà, e costatando che Tex e Pard spesso e volentieri si muovo nel territorio e non nelle cittadine (come giustamente sottolineato anche da te), trovo normale la debole presenza che richiamano l'attenzione su aspetti religiosi.

    Te, da quanto mi par di capire, dici che è normale la debole presenza in quanto è un fumetto "violento" e quindi aver troppa religione lo snaturerebbe --> giusto? :unsure:


    Ora, diciamo tutti e due che è "normale la debole presenza che richiamano l'attenzione su aspetti religiosi" seppur da analisi diverse, che hanno punti divergenti (non è perchè si è nel WEST che è giusto che non ci sia) così come convergenti (tanto movimento, cmq poca presenza storica, stacco da parte del personaggio che usa la forza)




    Vorrei portare l'attenzione su un fatto messo fin'ora da parte, persino da me in quanto volevo toccare prima il "cristianesimo" (anche se ho ancor lasciato da parte la conversione imposta ad alcune tribù ecc ecc ma semplicemente perchè non è la sezione adatta).


    Nel fumetto compare quasi di più la religione dei nativi, questo forse perchè essa è legata al tutto, agli spiriti, alle visioni (date come regalo a chi le ha da parte dei spiriti stessi)

    Tex anche in questo caso si mostra staccato da tale aspetto religioso, dicendo più volte che ha "fede" nello stregone/sciamano/... anche se non crede nel resto.




    La domanda che si potrebbe aprire ora, analizzando anche il fatto che comunque Tex ha almeno una qualche nozione biblica (inferno in primis) ma che non ci dia peso, è quella di capire il motivo di questo distacco.


    Tex è staccato per quanto gli è capitato nel corso della vita? (morte del padre, della moglie, viste tutte le ingiustizie,...)

    È una scelta editoriale per evitare d'urtare un certo tasto?





    Scusate per il "quanto" e il "come" (incasinato hehe), ma non son in grado di trovare, almeno attualmente, come impostare il discorso in modo maggiormente pragmatico
     
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  11. ymalpas
     
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    CITAZIONE
    Te, da quanto mi par di capire, dici che è normale la debole presenza in quanto è un fumetto "violento" e quindi aver troppa religione lo snaturerebbe --> giusto?

    Non esattamente. Dico che una pianta acquatica non cresce in un deserto e se la religione è assente nel west, storico e di Tex, forse è anche perché non è l'ambiente giusto dove possa crescere e prosperare.

    Ne La leggenda della vecchia missione [ # 334 ], Carson e Kit Willer, vestiti da frati, visitano il villaggio di Charango dove si annidano i banditi di Manuel Pedroza ed entrano nel saloon dove è in corso una rissa:

    - Leggo un grande stupore nei vostri occhi, cari fratelli, e non me ne meraviglio… ahimé, da troppo tempo ormai non vedevate un saio da queste parti!…
    - Potete ben dirlo Padre!
    - Ebbene ora vedete me, indegno servitore di Dio e il giovane novizio che mi accompagna…
    - E cosa siete venuti a fare, se è lecito domandarlo ? Ah scusatemi se non mi sono ancora presentato, padre… sono Manuel Pedroza, il capo di questo villaggio…
    - Onorato!
    [ … ] La tua domanda è lecita, figliolo, quanto ovvia è la risposta… io e il giovane novizio siamo venuti quassù con la speranza di riaccendere la fiaccola della fede in queste lande desolate…
    - Ehm… già… già…
    ( rivolto a una delle ragazze che gli sta accanto ) Eh tu copriti, svergognata, davanti al Padre!
    - Fermo con le zampe cabron!
    - Scusatela Padre! Queste ragazze non sanno cosa sia il rispetto… ma voi contate di riaccendere la vostra fiaccola proprio qui a Charango ?…
    - Oh no!… è nostra intenzione raggiungere e sistemarci nella vecchia e venerabile missione di Santa Maria la Escondida, per trarre quel sacro luogo dall'oblio in cui per troppi anni è rimasto e riportarlo a nuovo splendore.
    - Mi venga un colpo! Scusate Padre mi è scappata!
    - Non importa figliolo…


    Appena i due finti frati si sono allontanati, nel gruppo nasce subito un'animata discussione che ha per tema il favoloso tesoro della missione. È subito chiaro che i due religiosi saranno eliminati, qualora dovessero rappresentare un ostacolo al ritrovamento delle vecchie barre d'argento.

    Ambienti come questi sono dominati dalla presenza di sentimenti che sono in completa antitesi con i principi e i precetti di qualsiasi religione.


    CITAZIONE
    La domanda che si potrebbe aprire ora, analizzando anche il fatto che comunque Tex ha almeno una qualche nozione biblica (inferno in primis) ma che non ci dia peso, è quella di capire il motivo di questo distacco

    Non credo che si potrà mai trovare una risposta definitiva a questo quesito. Comunque nei discorsi che il ranger fa con Elia Glendon, capo dei mormoni, è chiaro che Tex ritiene i suoi metodi "violenti" una necessità, l'unica medicina giusta cioè per il male che li attornia, cosa che esclude a priori in lui l'osservanza dei comandamenti biblici, che nel west equivarrebbero a un suicidio o se preferite un martirio. Il messaggio di GLB è questo.
     
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  12. GiubbeRosse
     
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    Tex è un immanentista niciano.
    Lui crede ad un suo Dio, che non è quello cristiano, anzi più volte esprime apprezzamento per l'animismo degli indiani d'america.
    Tex in realtà crede solo nel dio Colt45
     
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    Più che dio, giudice...
     
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  14. Willard™
     
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    Se fossi vissuto nel west, sarebbe così anche per me.
     
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  15. Tex Fanatico
     
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    Altro luogo comune...

    Se vi dicessi che si arrivava magari al massimo al 12% dei cowboy che portavano un'arma da fuoco? (solo 1 e nemmeno due)
     
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28 replies since 4/9/2006, 16:19   944 views
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