I SETTE ASSASSINI

very brutal spaghetti-western

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  1. ymalpas
     
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    La storia si apre con la "piccola" esibizione di Kid Rodelo, che uccide due avventori del trading post, mostrando un'abilità nell'uso delle armi davvero sorprendente. In particolare nell'ultima vignetta a pag. 8 de I sette assassini, questo giovane fa sfoggio di una destrezza davvero ammirevole se non singolare: uccide cioè in rapida successione la persona che gli stava davanti estraendo prima di lui la pistola e fulminando quindi l'uomo che lo minacciava alle spalle, rovesciando all'indietro la sedia sulla quale era seduto con un bel colpo di reni. Un giovanotto che non dimostra diciassette anni, se stiamo a sentire Jack Thunder, che neppure lo può vedere, il cui nome, se fosse storicamente esistito, meriterebbe di figurare accanto ai più grandi nomi del west tramandati di generazione in generazione. Cosa c'è di strano ? Poco o niente. Bonelli e Nizzi si sono sempre limitati a mettere sullo scacchiere dei semplici pistoleri, gente che si limitava, con la pistola, a sparare cercando di colpire l'avversario… Che questo Kid Rodelo, faccia d'angelo, non sia un tipo comune lo scopriamo qualche pagina dopo. Il maestro di scuola è stata la mia prima vittima, dice, gli ho sparato quando avevo tredici anni, un colpo in mezzo alla fronte, perché picchiava mia madre… era mio patrigno! Ma guarda! Il povero Kid, che vi recita a menadito il Riccardo III di Shakespeare ha avuto un'infanzia difficile e un'adolescenza ancor più travagliata. Quando si dice che Boselli non ci presenta dei personaggi che assomigliano a delle macchiette! Il bello comunque deve ancora venire…

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    L'immagine che vedete sopra è quella di Jack Thunder, senza veli. Notate il particolare degli occhi, una vignetta dal forte impatto, che sciocca un poco la nostra sensibilità. È quello che Boselli vuole: l'uomo è cieco e questo va ben chiarito. Jack entra in scena platealmente, sembra quasi di essere a teatro, spalancando la porta del trading post in una immagine che ce lo presenta contro luce, pronunciando il fatidico "buonasera". A vederlo sembra davvero un povero invalido, quasi un barbone. Sulla spalla porta un sinistro gufo, l'uccellaccio è una femmina ed ha persino un nome, Freyr. Jack ha sentito un odore di morte entrando ( anche se sarebbe meglio dire che ha sentito gli spari ), gli avventori, che reprimono male la loro rabbia, e non osano prendersela con Rodelo, decidono che deve pagare, come si addice nella frontiera ai più deboli e indifesi. Ma Jack Thunder non lo è poi tanto, anzi è implacabile. Nonostante la menomazione visiva, estrae rapidamente le sue pistole e uccide quattro persone, dimostrando un'infallibile padronanza nell'uso delle armi. Veramente impressionante. Lo stesso Kid Rodelo, malgrado il bene che se ne è detto poco fa, impallidisce davanti al sangue freddo dell'uomo. Sapete cosa vi dico ? Dovremo prendere Tex Willer, strappargli gli occhi dalle orbite e vedere poi come se la cava con i suoi sputafuoco, deve aver pensato malignamente Boselli.

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    Sei cadaveri sul pavimento dopo le prime venti pagine sono un bel campionario. Ma all'esagerazione ci sarà pure un limite, direte voi. Beato chi ci crede. Jack Thunder, che credevamo solo, ha in realtà una famiglia. Ma non è un legame di sangue quello che lo unisce agli altri, è semmai la crudeltà e la mostruosità dei suoi seguaci.

    Lizard, quello con i due molossi al guinzaglio e la faccia butterata come le scaglie di un serpente.
    Hammer, un negro enorme, la cui arma preferita è un colossale martello.
    Firewolf, un indiano a cui piace… il fuoco.
    Jeremy Monk, avvolto nel suo mantello nero, ex maestro di scuola, anima perversa.
    No-Face, il cui viso è coperto da una maschera di cuoio, sordomuto, con un coltellaccio in mano, la sua specialità è infatti quella di scorticare la gente…

    Ti ho sentito trattenere il respiro, dice Jack a Kid Rodelo, …non devono essere belli da vedere, vero ? … ma voglio che facciano paura! Una paura dannata!

    Dopo le banda degli Innocenti, quella degli Invincibili, gli amici del maestro, l'accozzaglia di mostri che vediamo apparire sulle pagine de I sette assassini, rappresenta un deliberato tentativo ( riuscito ) di portare all'estremo un discorso, già discutibile di per se, che rompe tutti i legami con la passata tradizione texiana e porta il nostro fumetto su una dimensione che travalica ormai il vecchio west per situarsi su un piano dominato da una drammatica irrazionalità.

    Boselli, fatte le presentazioni dei suoi eroi, cambia completamente il registro e sposta l'azione sul piano sentimentale. Questi chiaroscuri lo eccitano da morire. Date le premesse della passata storia ci prepariamo al peggio.

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    Donna, dopo aver abbandonato la lettura di Leaves of grass di Walt Whitman ( un omaggio dell'autore ad uno dei suoi poeti preferiti, dopo quello di Shakespeare, che sulle pagine di Tex non ci sta proprio a combinare niente ) stende le lenzuola nel giardino. Candida fanciulla la cui anima è più bianca del bucato. Ma ecco che si accorge degli stivali che sporgono. Chi è il mattacchione che si nasconde dietro i panni stesi ? Indovinate un po’. Ma è lo zio / papà Carson ! Corri, mamma, guarda chi è arrivato! Oohh Kit… devo essere un disastro, stavo impastando, attento! Ma no, dai Lena, che sei sempre una grande bella gnocca!

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    La figlia, non tarda a seguire l'esempio della madre non appena vede arrivare Kit Willer. Marcello lo disegna come un bellimbusto ed ha maledettamente ragione. Anche questa è una scena epocale, mi riferisco ovviamente alla scena del bacio, dei baci se preferite, davvero toccante… Vieni andiamo nel bosco che ti mostro il panorama! Già lo stesso panorama però se lo gode qualche pagina dopo anche Kid Rodelo. Come la mettiamo ? Beh… Donna si sente un po’ triste per essere stata piantata in asso dallo scavezzacollo texano, ma poco importa il buon Kid non sembra male... sapete cosa si dice a Roma dalle parti del Vaticano… I dialoghi che le varie coppie, che si formano e si lasciano nel corso della storia, sono infarciti di un sentimentalismo da romanzo rosa, a tratti veramente ributtante. Cosa accomuna queste scene dall'atmosfera dolciastra con il west che abbiamo conosciuto prima ? Bella domanda.Non oso rispondere.

    Attenzione, le sorprese non sono ancora finite. Le due Parker gestiscono infatti una pensione, i cui ospiti sono da contrapporre alla famiglia di Jack Thunder. Personalmente mi richiama alla mente la pensione presente nelle prime pagine del Papà Goriot di Honoré de Balzac. Personaggi strani, dal signor John Higgins, rappresentante commerciale che confida al buon pastore della comunità Padre Sheridan, di sentire il bisogno di una compagnia femminile ( avete sentito bene ), alla signora Phillips, una di quelle vecchie zitelle che ritrovate facilmente nei libri di Jane Austin, che lancia un urlo vedendo Tiger e si impressiona altrettanto al cospetto del famoso Kit Carson, per finire con l'esimio signor Latimer, l'ubriacone, l'unico forse capace di tenere in pugno una pistola, ma vigliacco come un verme per farlo. Un'accozzaglia di personaggi circensi, che da fastidio solo vedere sulle pagine di Tex.

    Devo continuare ?
     
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21 replies since 25/8/2006, 00:55   1294 views
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