I SETTE ASSASSINI

very brutal spaghetti-western

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  1. Jonah Hex
     
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    Ispirato dalla mia partecipazione a questo interessante forum (nel quale, all'inizio, proprio non credevo di soffermarmi) e dato che attualmente sono in ferie e ho tempo libero a volontà, sono andato a rileggermi una delle mie storie preferite di Tex: 463 "I sette assassini" - 464 "Helltown" - 465 "Jack Thunder l'implacabile".

    E' stato un po' come leggere la storia per la prima volta perché non ricordavo quasi nulla e per di più devo ammettere di aver mollato la serie mensile subito dopo, con l'albo 466 "Golden Pass". Insomma, dal 1999 non leggo una storia mensile di Tex Willer... :fififi:

    Come gia detto in presentazione, seguo il ranger del Texas e i suoi pards giusto con il texone che spesso regala ottime avventure raccontate attraverso disegni straordinari (Victor De la Fuente, Ivo Milazzo, Magnus, etc...) e sino al 2001 acquistavo regolarmente l'almanacco e qualche speciale.

    Tornando al racconto di cui dicevo: scritto da Boselli, di certo è una storia violentissima e visionaria, con ammazzamenti da far invidia a Dario Argento!
    Da qualche parte in questo forum qualcuno citava "El muerto", ma "I sette assassini" (sette uomini che cavalcano assieme è di per sé una grossa citazione in ambito western) è sicuramente ispirata ai più truculenti spaghetti-westerns, anzi, posso dire che il personaggio di Jack Thunder ricorda molto da vicino John, il killer pazzo e drogato interpretato da Jack Palance in "Vamos a matar, companeros!" (film di cui si trattava da poco in un altro topic)!!! John/Palance è accompagnato da un falco o un grifone che - se non sbaglio, ma prima possibile rivedrò il film in questione - porta lo stesso nome (Freyr) del gufo che accompagna il mostruoso Thunder! E che dire della "mitragliatrice da sella" di Monk? Roba che se l'avesse vista Gianfranco Parolini, l'avrebbe sicuramente utilizzata per uno dei suoi film...Ma tutta la storia potrebbe essere una buon soggetto per uno SW, poi possiede un dinamismo tale (e che disegni! Grande Marcello!) che si legge tutta d'un fiato non ostante i 3 albi.

    Provare per credere...


    Edited by Jonah Hex - 25/8/2006, 02:25
     
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    Storia davvero poco texiana, un soggetto più adatto a Zagor che a Tex. E poi nella trama ci sono troppe sdolcinatezze, principalmente tra Kit e Donna (ne abbiamo già discusso in IL SESSO DEGLI ANGELI). E' una buona storia, ma non la amo particolarmente. Che poi Boselli si sia ispirato ad alcuni SW mi pare più che evidente. Una delle ultime volte in cui Marcello è in palla al 100%.

    SOGG: 5,5
    SCEN: 7-
    DISEGNI: 8

    Dissi.
     
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  3. ymalpas
     
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    Su questa storia mi riservo di postare nei prossimi giorni un dettagliato resoconto.

    La storia è buona, ma poggia su basi davvero poco texiane.

    Una delle storie di Boselli più incriminate... con delle risorse narrative di cui l'autore si è servito a lungo e che conferiscono a questa avventura un alone di monotonia.

    Certe caratteristiche dei personaggi, fisiche e sentimentali, sono portate all'eccesso con l'evidente volontà di scioccare i lettori.

    Nella recente intervista di Carlo Monni a Boselli, postata in questo forum da Stefano, lo sceneggiatore spiega i motivi di queste scelte, che restano secondo me molto pericolose per questo fumetto.

    A presto, come dicevo per una mia analisi più circostanziata...
     
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  4. Jonah Hex
     
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    CITAZIONE (Mister P @ 25/8/2006, 13:59)
    ...Storia davvero poco texiana, un soggetto più adatto a Zagor che a Tex...Che poi Boselli si sia ispirato ad alcuni SW mi pare più che evidente...

    Hi gringos!

    Oddio, Zagor no...con il dovuto rispetto, ho provato a leggerlo ma non l'ho mai potuto sopportare.....

    CITAZIONE (ymalpas @ 25/8/2006, 14:34)
    ...La storia è buona, ma poggia su basi davvero poco texiane...Una delle storie di Boselli più incriminate...Certe caratteristiche dei personaggi, fisiche e sentimentali, sono portate all'eccesso con l'evidente volontà di scioccare i lettori...

    ...Nella recente intervista di Carlo Monni a Boselli, postata in questo forum da Stefano, lo sceneggiatore spiega i motivi di queste scelte...

    Beh, da questa disparità di vedute riguardo la storia in questione, emergono tutte le differenze di gusti in ambito western tra voi e il sottoscritto.

    Io ho sempre trovato questa storia di Tex estremamente divertente, molto "fulciana", x così dire e soprattutto pone Tex Willer & pards sotto una luce diversa dal solito e fruibile anche da coloro che trovano noioso e datato il racconto-medio texiano, troppo spesso legato ai vecchi stilemi del western d'ispirazione classica hollywoodiana (con le dovute eccezioni, ovvio).

    Mi puoi postare il link dell'intervista a Boselli di cui accennavi?

    Grazie! :cowboy:
     
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  5. ANTHONY STEFFEN
     
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    I sette assassini e' una delle storie piu' atipiche di Tex.
    In qualche discussione precedente avevo gia' accennato a questa storia dicendo che l'autore si era ispirato agli Spaghetti Western;infatti sono molti i richiami a quel genere.
    Come gia' ha detto Jonah l'idea del falco e' stata sicuramente un omaggio che Boselli ha voluto dare ad un genere di cui e' un fan.
    CITAZIONE
    E che dire della "mitragliatrice da sella" di Monk? Roba che se l'avesse vista Gianfranco Parolini, l'avrebbe sicuramente utilizzata per uno dei suoi film...

    Verissimo.Magari in uno dei suoi Sartana o Sabata.
    Puo' sembrare un paradosso ma malgrado io sia un maniaco dei SW a me questa storia non e' piaciuta.
    Per tanti motivi:la relazione gratuita tra Kit e la figlia di Lena,quell'accozzaglia di mostri che sembrano provenire da un horror di serie B.
    A quanto ne so Boselli sta gia' lavorando per il ritorno di Thunder.
    Per leggere l'intervista di boselli clicca qui
     
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  6. Jonah Hex
     
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    CITAZIONE (ANTHONY STEFFEN @ 25/8/2006, 15:26)
    ...la relazione gratuita tra Kit e la figlia di Lena...

    ...che addiruttura fa la figura della troietta: prima con Kit e subito dopo con Rodelo (della serie: quando il gatto non c'è...)!!! :diabolico:

    In effetti è una particolarità della storia che lascia un perplessi...mo' che ci penso bene...

    Per il resto, credo che il contrasto tra un ambiente (apparentemente) idilliaco come quello della locanda e la calata dell'orda barbarica a Heaven fosse voluto: due storie che nascono e proseguono parallele e ad un certo punto s'intersecano.

    Quentin Tarantino ci farebbe un super filmone bello violento... :ok:

    Hey, grazie per il link!
     
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  7. ymalpas
     
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    CITAZIONE
    ...che addiruttura fa la figura della troietta: prima con Kit e subito dopo con Rodelo (della serie: quando il gatto non c'è...)!!!

    Mi sembra di aver detto qualcosa di simile in un'altra discussione :D

    Donna è una ragazza piuttosto emancipata e la sua "relazione" con Kit Willer non ha proprio niente dell'intensità di quelle con Manuela Montoya o la bella Fiore di Luna.

    CITAZIONE
    Per il resto, credo che il contrasto tra un ambiente (apparentemente) idilliaco come quello della locanda e la calata dell'orda barbarica a Heaven fosse voluto: due storie che nascono e proseguono parallele e ad un certo punto s'intersecano.

    In effetti l'effetto di profondo contrasto è stato proprio voluto da Boselli... che cercava di aumentare lo spessore drammatico della storia, con una tecnica direi quasi cinematografica... cosa che dopotutto non è un male ma ha pochissimo da condividere con i canoni narrattivi dettati dalla tradizione.

    I lettori di Tex possono essere aperti alle innovazioni oppure restare morbosamente attaccati al passato... nussuno contesta i gusti altrui, ma nel caso di Tex, si tratta di un fumetto longevo che è venduto nelle edicole da più di cinquant'anni. Qualcosa vuole pur dire!

    Io appartengo alla seconda categoria e penso che ogni nuovo autore che si avvicini al mondo di Tex dovrebbe in qualche modo "violentare" la sua anima di scrittore, la sua originalità, e rifarsi ai dettami narrativi della serie.

    Si è molto discusso sul fatto che Claudio Nizzi quando accettò di farsi carico dell'eredità di G.L. Bonelli non conoscesse bene il fumetto per il quale avrebbe scritto nei vent'anni successivi. Egli ha comunque saputo impossessarsi di uno stile che non era suo, tra l'altro senz'osservarlo pedissequamente, ma riuscendo comunque a mantenere un filo conduttore tra le sue avventure e le storie del suo predecessore ( almeno agli inizi ). Ha quindi ideato un nuovo personaggio, Nick Raider, per lasciare libero sfogo alla sua fantasia.

    Cosa ha fatto Boselli ?

    Boselli ha esordito nella serie con la Minaccia invisibile [ # 309 / 10 ], una storia classica ( è vero che è stata profondamente rimaneggiata ), che paradossalmente contiene uno degli episodi comici più felici, quello del - massaggio di Carson -, molto nizziano, che mi è rimasto a lungo impresso nella mente. Boselli stesso ha confermato che è dovuto alla sua mano, ma ha anche detto che nei dieci anni successivi, che hanno costituito una sorta di apprendistato letterario, ha profondamente modificato nella sua mente la visione di come Tex vada scritto. Ha precisato che per farsi strada in questo mondo di carta ha scelto la via dell'originalità, che comunque a quanto sembra, ha pagato.

    Questa di Jack Thunder può ben definirsi l'interpretazione più oltranzista, estrema in tutte le sue componenti, un buon banco di prova per i lettori, per testare l'apertura mentale verso altre forme narrative che potrebbero felicemente intersecarsi con quelle legate alla storia di questo fumetto.

    A me piacerebbe vedere i risultati di un eventuale sondaggio condotto per determinare l'età media del fuitore di questo fumetto, dividendo i lettori per fasce di età, in modo da quantificare quanto questa esigenza di innovazione si faccia sentire e sia quindi da considerarsi necessaria.
     
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  8. ymalpas
     
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    La storia si apre con la "piccola" esibizione di Kid Rodelo, che uccide due avventori del trading post, mostrando un'abilità nell'uso delle armi davvero sorprendente. In particolare nell'ultima vignetta a pag. 8 de I sette assassini, questo giovane fa sfoggio di una destrezza davvero ammirevole se non singolare: uccide cioè in rapida successione la persona che gli stava davanti estraendo prima di lui la pistola e fulminando quindi l'uomo che lo minacciava alle spalle, rovesciando all'indietro la sedia sulla quale era seduto con un bel colpo di reni. Un giovanotto che non dimostra diciassette anni, se stiamo a sentire Jack Thunder, che neppure lo può vedere, il cui nome, se fosse storicamente esistito, meriterebbe di figurare accanto ai più grandi nomi del west tramandati di generazione in generazione. Cosa c'è di strano ? Poco o niente. Bonelli e Nizzi si sono sempre limitati a mettere sullo scacchiere dei semplici pistoleri, gente che si limitava, con la pistola, a sparare cercando di colpire l'avversario… Che questo Kid Rodelo, faccia d'angelo, non sia un tipo comune lo scopriamo qualche pagina dopo. Il maestro di scuola è stata la mia prima vittima, dice, gli ho sparato quando avevo tredici anni, un colpo in mezzo alla fronte, perché picchiava mia madre… era mio patrigno! Ma guarda! Il povero Kid, che vi recita a menadito il Riccardo III di Shakespeare ha avuto un'infanzia difficile e un'adolescenza ancor più travagliata. Quando si dice che Boselli non ci presenta dei personaggi che assomigliano a delle macchiette! Il bello comunque deve ancora venire…

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    L'immagine che vedete sopra è quella di Jack Thunder, senza veli. Notate il particolare degli occhi, una vignetta dal forte impatto, che sciocca un poco la nostra sensibilità. È quello che Boselli vuole: l'uomo è cieco e questo va ben chiarito. Jack entra in scena platealmente, sembra quasi di essere a teatro, spalancando la porta del trading post in una immagine che ce lo presenta contro luce, pronunciando il fatidico "buonasera". A vederlo sembra davvero un povero invalido, quasi un barbone. Sulla spalla porta un sinistro gufo, l'uccellaccio è una femmina ed ha persino un nome, Freyr. Jack ha sentito un odore di morte entrando ( anche se sarebbe meglio dire che ha sentito gli spari ), gli avventori, che reprimono male la loro rabbia, e non osano prendersela con Rodelo, decidono che deve pagare, come si addice nella frontiera ai più deboli e indifesi. Ma Jack Thunder non lo è poi tanto, anzi è implacabile. Nonostante la menomazione visiva, estrae rapidamente le sue pistole e uccide quattro persone, dimostrando un'infallibile padronanza nell'uso delle armi. Veramente impressionante. Lo stesso Kid Rodelo, malgrado il bene che se ne è detto poco fa, impallidisce davanti al sangue freddo dell'uomo. Sapete cosa vi dico ? Dovremo prendere Tex Willer, strappargli gli occhi dalle orbite e vedere poi come se la cava con i suoi sputafuoco, deve aver pensato malignamente Boselli.

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    Sei cadaveri sul pavimento dopo le prime venti pagine sono un bel campionario. Ma all'esagerazione ci sarà pure un limite, direte voi. Beato chi ci crede. Jack Thunder, che credevamo solo, ha in realtà una famiglia. Ma non è un legame di sangue quello che lo unisce agli altri, è semmai la crudeltà e la mostruosità dei suoi seguaci.

    Lizard, quello con i due molossi al guinzaglio e la faccia butterata come le scaglie di un serpente.
    Hammer, un negro enorme, la cui arma preferita è un colossale martello.
    Firewolf, un indiano a cui piace… il fuoco.
    Jeremy Monk, avvolto nel suo mantello nero, ex maestro di scuola, anima perversa.
    No-Face, il cui viso è coperto da una maschera di cuoio, sordomuto, con un coltellaccio in mano, la sua specialità è infatti quella di scorticare la gente…

    Ti ho sentito trattenere il respiro, dice Jack a Kid Rodelo, …non devono essere belli da vedere, vero ? … ma voglio che facciano paura! Una paura dannata!

    Dopo le banda degli Innocenti, quella degli Invincibili, gli amici del maestro, l'accozzaglia di mostri che vediamo apparire sulle pagine de I sette assassini, rappresenta un deliberato tentativo ( riuscito ) di portare all'estremo un discorso, già discutibile di per se, che rompe tutti i legami con la passata tradizione texiana e porta il nostro fumetto su una dimensione che travalica ormai il vecchio west per situarsi su un piano dominato da una drammatica irrazionalità.

    Boselli, fatte le presentazioni dei suoi eroi, cambia completamente il registro e sposta l'azione sul piano sentimentale. Questi chiaroscuri lo eccitano da morire. Date le premesse della passata storia ci prepariamo al peggio.

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    Donna, dopo aver abbandonato la lettura di Leaves of grass di Walt Whitman ( un omaggio dell'autore ad uno dei suoi poeti preferiti, dopo quello di Shakespeare, che sulle pagine di Tex non ci sta proprio a combinare niente ) stende le lenzuola nel giardino. Candida fanciulla la cui anima è più bianca del bucato. Ma ecco che si accorge degli stivali che sporgono. Chi è il mattacchione che si nasconde dietro i panni stesi ? Indovinate un po’. Ma è lo zio / papà Carson ! Corri, mamma, guarda chi è arrivato! Oohh Kit… devo essere un disastro, stavo impastando, attento! Ma no, dai Lena, che sei sempre una grande bella gnocca!

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    La figlia, non tarda a seguire l'esempio della madre non appena vede arrivare Kit Willer. Marcello lo disegna come un bellimbusto ed ha maledettamente ragione. Anche questa è una scena epocale, mi riferisco ovviamente alla scena del bacio, dei baci se preferite, davvero toccante… Vieni andiamo nel bosco che ti mostro il panorama! Già lo stesso panorama però se lo gode qualche pagina dopo anche Kid Rodelo. Come la mettiamo ? Beh… Donna si sente un po’ triste per essere stata piantata in asso dallo scavezzacollo texano, ma poco importa il buon Kid non sembra male... sapete cosa si dice a Roma dalle parti del Vaticano… I dialoghi che le varie coppie, che si formano e si lasciano nel corso della storia, sono infarciti di un sentimentalismo da romanzo rosa, a tratti veramente ributtante. Cosa accomuna queste scene dall'atmosfera dolciastra con il west che abbiamo conosciuto prima ? Bella domanda.Non oso rispondere.

    Attenzione, le sorprese non sono ancora finite. Le due Parker gestiscono infatti una pensione, i cui ospiti sono da contrapporre alla famiglia di Jack Thunder. Personalmente mi richiama alla mente la pensione presente nelle prime pagine del Papà Goriot di Honoré de Balzac. Personaggi strani, dal signor John Higgins, rappresentante commerciale che confida al buon pastore della comunità Padre Sheridan, di sentire il bisogno di una compagnia femminile ( avete sentito bene ), alla signora Phillips, una di quelle vecchie zitelle che ritrovate facilmente nei libri di Jane Austin, che lancia un urlo vedendo Tiger e si impressiona altrettanto al cospetto del famoso Kit Carson, per finire con l'esimio signor Latimer, l'ubriacone, l'unico forse capace di tenere in pugno una pistola, ma vigliacco come un verme per farlo. Un'accozzaglia di personaggi circensi, che da fastidio solo vedere sulle pagine di Tex.

    Devo continuare ?
     
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    Nemmeno Eastwood@pc sul TWO dei bei tempi passati riuscì a stroncarla in maniera così netta :blink: !
    Come co-capoccia di TWS, t'autorizzo a scrivere una scheda completa su questa storia. Vai, e non deludermi :approve: !
     
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  10. ymalpas
     
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    Scusa P, mi sono lasciato prendere un pò la mano... :P

    Non me ne voglia Boselli, la storia come dicevo è buona e si legge con piacere, ma davvero è troppo lontana dagli schemi narrativi classici per poterla apprezzare come meriterebbe.

    Se ad esempio l'avventura di kit e Donna fosse stata gestita nel tempo, su più storie, sarebbe risultata più digeribile.

    Invece mi ritrovo due personaggi che quasi non si conoscono, che si baciano appassionatamente in riva al lago, al chiaro di luna...
     
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  11. ANTHONY STEFFEN
     
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    CITAZIONE
    Non me ne voglia Boselli, la storia come dicevo è buona e si legge con piacere, ma davvero è troppo lontana dagli schemi narrativi classici per poterla apprezzare come meriterebbe.

    Se ad esempio l'avventura di kit e Donna fosse stata gestita nel tempo, su più storie, sarebbe risultata più digeribile.

    Invece mi ritrovo due personaggi che quasi non si conoscono, che si baciano appassionatamente in riva al lago, al chiaro di luna...

    :clapclap: :clapclap: :clapclap: :ok:

    CITAZIONE
    Un'accozzaglia di personaggi circensi, che da fastidio solo vedere sulle pagine di Tex.

    Non credo ci sia da aggiungere altro a cio' che e' scritto qui sopra.
    Va bene i dinosauri,va bene gli alieni,va bene Mefisto,va bene le mummie,va bene i ricci assassini,ma non posso accettare una banda di uomini che sembrano usciti fuori da un manicomio criminale o da una puntata di wrestling su Tex.
    A me piacciono le storie di fantascienza presenti nella serie,ma questo tipo di fantascienza no...
     
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  12. due
     
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    CITAZIONE (Jonah Hex @ 25/8/2006, 19:10)
    CITAZIONE (ANTHONY STEFFEN @ 25/8/2006, 15:26)
    ...la relazione gratuita tra Kit e la figlia di Lena...

    ...che addiruttura fa la figura della troietta: prima con Kit e subito dopo con Rodelo (della serie: quando il gatto non c'è...)!!! :diabolico:

    In effetti è una particolarità della storia che lascia un perplessi...mo' che ci penso bene...

    In effetti Donna ha perso dignità e simpatia... Prima potevi reputarla, ora è una t***a in piena regola! :diabolico:
     
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  13. ANTHONY STEFFEN
     
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    La cosa che piu' non capisco e' come Sergio Bonelli abbia accettato un soggetto cosi' lontano dai canoni tradizionali di Tex essendo lui molto rigido a ogni tipo di innovazioni.
    Non dico che e' una brutta storia,dico che non e' adatta a Tex!
    In piu' Lena e Donna non le sopporto proprio e credo che non suscitano la simpatia del lettore!
     
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  14. Jonah Hex
     
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    CITAZIONE (ymalpas @ 26/8/2006, 16:51)
    ...Scusa P, mi sono lasciato prendere un pò la mano...

    ...Direi proprio di si.

    Perdonami ymalpas e lasciati dire che attraverso il sarcasmo, si potrebbe demolire qualsiasi opera, persino la Divina Commedia! :B):

    Io capisco benissimo il tuo punto di vista, certamente sei un grandissimo fan di Tex Willer, ma mi pare che tu non abbia afferrato il senso della storia.

    HAVE FUN, MAN! IT'S ONLY ROCK'N'ROLL!!!

    Lo stesso Boselli nell'intervista in soldoni dice: "...va bene, "I sette assassini" è un racconto atipico (molto più western dei vari Mefisto o alieni, etc., secondo me. ndJH), però ogni tanto è giusto che il lettore si diverta!".

    Secondo me caricate le avventure di Tex di troppa filosofia: è solo intrattenimento, una sorta di dime novel a fumetti e scritta in italiano, non ho mai pensato che Tex dovesse avere uno spessore psicologico particolare.

    "I sette assassini", lo ribadisco, è una delle storie di Tex che più mi hanno divertito dal 1986 al 1999. E non mi vergogno di dirlo: è una storia dinamica, che t'incolla all'albo, di quelle che non vedi l'ora di vedere come va a finire (anche se sai bene che il tuo eroe alla fine vincerà). Il taglio estremamente cinematografico datogli da Boselli non lo invento io, è sotto gli occhi di tutti e a parte qualche piccolo difetto (ma quale romanzo, fumetto o film appare perfetto agli occhi di un critico?) si legge tutta d'un fiato. E che disegni!

    Ma vogliamo parlare di certe storie di Tex nelle quali per 50/60 pagg. non accade nulla, solo sorrisi e pacche sulle spalle: "...vecchio cammello di qui" e "...corpo di mille fulmini" di là? Ragazzi, non siamo più negli anni '50...

    Vogliamo parlare di quelle tavole ostruite da balloons immensi, infarcite di barbosi spiegoni riguardo ciò che è stato e ciò che sarà? A volte ci vogliono 20 minuti per leggere una singola pagina...Azione zero, solo chiacchiere presso l'ufficio dello sceriffo o nei saloon con birra, bistecche alte tre dita e montagne di patatine e primissimi piani, tanti primissimi piani e didascalie che spiegano quello che è palese nonché evidente a qualsiasi lettore [...intanto, Tex e i suoi pards cavalcano lungo la pista alla ricerca di bla-bla-bla...]. Che barba-che noia-che noia-che barba...

    E poi vi stupite quando dicono che Ken Parker a Tex Willer gli fa 10 a 0 (secondo me è un paragone ingiusto, però fa capire certe cose).

    Poi, certo, non vogliatemene, a voi Tex piace così, immutabile e a me va benissimo, non vi critico. Ma è anche per questo che mollai la serie mensile anni fa. Per me era diventato impossibile leggere sempre le stesse cose. Ho sempre sognato un Tex più vero, più per adulti, non so se rendo l'idea, non sono molto bravo a farmi capire, abbiate pazienza. :rolleyes:

    Tex classico va bene, però penso che ben vengano i Boselli a dare respiro e sangue nuovo alla serie più lunga del fumetto italiano.

    Per il resto :tzilleri:


     
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    Ma vogliamo parlare di certe storie di Tex nelle quali per 50/60 pagg. non accade nulla, solo sorrisi e pacche sulle spalle: "...vecchio cammello di qui" e "...corpo di mille fulmini" di là? Ragazzi, non siamo più negli anni '50...

    Ora spiegami che c'entra quel bietolone di Nizzi (che ha introdotto il 90% e passa dei difetti che elenchi nel tuo post) con GLB :angry: .
     
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21 replies since 25/8/2006, 00:55   1294 views
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