L'UOMO DAI CENTO VOLTI

Evoluzione grafica del personaggio Tex

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  1. ymalpas
     
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    In un fumetto che si appresta a celebrare il suo sessantenario, il problema della coerenza grafica del personaggio, attraverso il tempo e i disegnatori che si si sono mano a mano avvicendati nel compito di dare un volto al personaggio principale della serie, si pone ancora più concretamente ai nostri occhi, quasi con prepotenza, dato soprattutto l'alto numero di nuovi artisti chiamati oggi dalla redazione in seno allo staff...

    Nelle immagini seguenti, il volto di Tex dal 1948 ai giorni nostri ( accanto al nome del disegnatore trovate il numero del primo albo da loro disegnato ).

    Questo spazio è aperto alle vostre riflessioni.


    Galep [ #1 ], Muzzi [ # 44 ], Nicolò [ #63 ]

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    Letteri [ # 68 ], Ticci [ #91 ], Fusco [ # 169 ]

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    Giolitti [ # 188 ], Monti [ # 262 ], Civitelli [ #293 ]

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    Blasco [ # 308 ], Villa [ # 311 ], Marcello [ # 371 ]

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    De la Fuente [ # 441 ], Venturi [ # 451 ], Capitanio [ #488 ]

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    Repetto [ # 504 ], Cestaro [ # 518 ], Brindisi [ # 519 ]

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    Ortiz [ # 449 ], Font [ # 523 ]

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    Edited by ymalpas - 10/8/2006, 09:10
     
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  2. ANTHONY STEFFEN
     
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    La diversita' dei volti di Tex e' un problema reale.Ogni artista ha una sua interpretazione del personaggio.Devo dire che tra tutti i volti quelli che si discostano di piu' sono Capitanio e Giolitti.
    Paradossalmente entrambi gli artisti mi piacevano molto,pero' il volto di Tex era troppo diversi dai canoni tradizionali.
    Una parola voglio spenderla anche per Ticci.Ultimamente ha qualche difficolta'nel disegnare i volti,non solo quello di Tex che sembra troppo invecchiato,ma di tutti in generale.
    Quello di Font si commenta da solo...... :cry:
    Civitelli troppo mascellone,Fusco un Tex sbruffone,Nicolo' un Tex bello,Galep il volto ufficiale,ed infine Villa La Perfezione.
    Ymalpas hai dimenticato Ortiz ma non ci perdiamo niente!!!!
     
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  3. stefano3
     
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    Secondo me ci vuole la diversità nei tratti e sono contento che ci sia in Tex. Non fa niente ammirare un Fusco spigoloso o un Civitelli pulitino, basta che ci sia questa diversità per non rendere noiosa la lettura :D
     
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  4. ymalpas
     
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    Aggiunto anche Ortiz.

    Mancano alcuni minori, come Della Monica, Gamba ecc. nonché l'ultimo arrivato, Sommer.

    Le interpretazioni meno convincenti restano nell'ordine: De la Fuente, Blasco e Font.

    Avrei voluto inserire per qualche disegnatore più di un immagine, perché avendo disegnato il personaggio per lunghi anni, c'è stata un' evoluzione stilistica e non delle minori.

    Pensiamo al Galep degli esordi e a quello del declino, ma lo stesso vale per Letteri, Ticci, Fusco e direi anche Claudio Villa, che ci ha comunque presentato in ogni sua storia, un Tex diverso, graficamente sempre miglorato.
     
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  5. due
     
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    Bel topic, Ymalpas: cmplimenti! :clapclap:

    Per quanto mi riguarda, Tex dev'essere diverso, senno' sarebbe un po' come Alan Ford o Topolino (tranne alcuni casi): non si distingue il disegnatore perché non ha un segno preciso. Anzi, si potrebbe perdere la voglia di leggerlo... Dico... c'è gente che si avvicina ad un personaggio perché piace un dato disegnatore e, se poi la storia è bella, potrebbe comprare albi di altri autori. Non so se il paragone può reggere, ma io ero scettico nei confronti di Magico Vento: lo presentavano come horro-western! Mi sono detto "Chissà che brodaglia!", ma ha iniziato ad interessarmi per le cover di Mastantuono. Così ho preso un numero a caso (il 41), dopo averlo sfogliato ed aver visto i disegni, parecchio interessanti (ci credo, erano di Sicomoro!).
    Ed ecco che m'è piaciuta anche la storia, e non mi pento di aver comprato il resto della collana. Tutto grazie ad un disegnatore!
    Questo per dire cosa? Secondo me, quando Villa si trasferì su Tex (o, al più tardi, quando iniziò Dylan Dog) dei lettori affezionatisi al suo tratto si sono detti "Ma si, va'! Vediamo come se la cava in un fumetto che non sa Martin Mistère". Ed a qualcuno sarà piaciuto anche il nostro ranger. Così com'è successo, in maniera più drammatica, con Magnus (riposi in pace): qui è, anzi, andata bene alla SBE, poiché quella è stata l'ultima opera di un uomo più volte acclamato, che su Tex ha passato i suoi ultimi anni (8?).
    Credo che lo scopo dei texoni sia poi anche questo: portare Tex in america? Che mezzo migliore c'è di farlo tramite un vero uomo-culto? Difatti Bonelli voleva anche Thot. Pensate che ora Tex non sarebbe conosciuto negli USA?

    In sintesi, io trovo fondamentale che Tex non sia come "Buddy Longway": deve avere disegnatori diversi, nuove fonti!

    Se qualcuno ha avuto la pazienza di leggere il mio post (neanche tanto lungo, ma lo so, non ci siete abituati), lo ringrazio, e mi scuso se uò sembrare confuso.


    PS: Ymalpas, se tu tieni conto solo della regolare, dovresti aggiungere perlomeno Gamba e Sommer. Forse anche Jeva! ^_^
     
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  6. ymalpas
     
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    Questa volta i complimenti te li faccio io Due, veramente un bel post il tuo, come sempre li vorremo vedere. Continua così... :P

    Per quanto riguarda i disegnatori che ancora mancano, non ho tutti gli albi a disposizione, mi riservo di aggiungerli in seguito.

    Se mi mandate qualche immagine via mail o MP, lo si può fare anche subito!
     
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  7. due
     
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    Il Tex di riferimento, per i primi disegnatori, è stato ovviamente quello Galeppiniano. Quasi una copia perfetta per Uggeri, Jeva e Zamperoni, un riferimento più o meno lontano per Gamba e Muzzi (spesso corretti dallo stesso Galep), Nicolò (le donne gliele rifaceva Gamba), Letteri e Ticci. Quest'ultimi hanno dato un timbro personale al ranger solo grazie a Sergio Boneli, che decise di mandare sul campo dei veri e propri talenti del fumetto ad aiutare Galep, lasciandoli in totale libertà, a patto che fosse comunque Tex (seconda di copertina di un Tex, mi pare il secondo di Fusco). Ed ecco che così, innovandolo, il ranger prende forma. quello di Ticci, l'autore più copiato, è forse il più èpersonale, tanto che diventa il riferimento prima per Fusco e poi per Monti (un perfetto esempio della copia che diventa originale).
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    Entrano, poi, nella scuderia texiana pure Civitelli, Villa e Blasco. I primi due già conosciuti dai lettori della Bonelli (anche se di Civitelli ho qualcosa ancora precedente), richiesti a più riprese dagli stessi lettori (ho letto, una volta, che qualcuno leggendo i Mister No di Civitelli o i Martin Mistère di Villa si era detto "Ecco, questo andrà su Tex!") ed il terzo il primo grande straniero. Civitelli e Villa adattano i rispettivi stili perfettamente a Tex, entrambi sembrano aver studiato a fondo quello ticciano, mentre Blasco, con un disegno perfetto entra in sintonia in un modo strano, col rompitasche texano. È la prima vera e propria versione diversa (straniera?) di Tex in qui molti lettori non si riconoscono. Il suo uso dei neri mette in difficoltà il pubblico non allenato, che lo liquida con un "non è bravo". Ogni contributo di queesti autori apre una nuova strada a Tex, dandogli possibilità di avere un volto personale. Grazie ad un apporto di Marcello, un altro grande autore aggiuntosi ad un Galep ormai stanco (che sente il peso dell'età e del lavoro... il suo Tex è spesso diverso, paradossalmente il più diverso dell'originale!), dando un altro volto al ranger. Ed ecco che Sergio Bonelli decide di aprire la collana degli speciali, famigliarmênte chiamati "texoni", poiché si ritrova con una stria di Buzzelli troppo innovativa dal punto di vista grafico, per essere pubblicata sugli albi mensili. Ed è col secondo texone che i texoni diventano (oltre che una serie per guest-star) anche un trampolino di lancio per la serie normale per i VIP. Il primo è Giolitti (anche se aveva già iniziato una storia di Tex, poi finita da Ticci - Tex # 188 e seguenti). Molti altri grandi che si susseguono sui texoni esordiscono su altri speciali: De La Fuente, Capitanio e Font sugli almanacchi (rispettivamente '95, '97 e '00); Ortiz sui maxi (dal '97). Brindisi esordisce direttamente sulla regolare, finendo l'ultima storia di Monti (Tex # 519), come Sommer (Tex # 546).
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    Anche i maxi e gli almanacchi permettono di sperimentare autori per Tex. Il primo è Calegari (almanacco '94), poi c'è Venturi (almanacco '96), seguito da Gattia-Dotti (almanacco '98), Repetto (almanacco '99), Andreucci (almanacco '03), Diso (maxiTex '03) e Rossi ('05).
    Di questi soltanto Venturi (usato ancora spessissimo sugli almanacchi) e Repetto hanno esordito sulla regolare. Diso ha fatto un almanacco e Rossi sta disegnando un'altra storia.
    Ultimo acquisto esordito direttamente sulla regolare (non capitava dal '91, l'esordio di Marcello) sono i fratelli Cestaro.






    Tutto questo per dire che Tex i mille volti li ha avuti, li ha e li avrà sempre! Ma non verrà mai snaturato! Tex è Tex, indipendentemente dal fatto che sia Milano a disegnarlo piuttosto che Font, Villa piuttosto che Galep.
     
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    Concordo con l'analisi di Due, a cui faccio i miei complimenti per i post FINALMENTE esaustivi :clapclap: !
     
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  9. due
     
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    CITAZIONE (Mister P @ 14/8/2006, 19:27)
    Concordo con l'analisi di Due, a cui faccio i miei complimenti per i post FINALMENTE esaustivi :clapclap: !

    Thanks! :woot: Non sono lo spammer che insinuavate! :P
     
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  10. due
     
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    In occasione di "Napoli Comicon 2000" è uscito un albo (che farà storcere il naso ai puristi) nel quale il ranger viene interpretato da 160 dei maggiori autori italiani ed internazionali. Tanto per fare alcuni nomi, le versioni passano da Marini a Moebius, da Sicomoro a Majo, dalla Casotto a Crosa. L'albo in questione è edito dalla Glamour International Production e s'intitola "I mille volti di Tex", a cura di Riccardo de Marino ed Antonio Vianovi.

    Un assaggio?

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    PS: le immagini "serie" sono molte di più, ma al momento lo scanner non va!
     
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  12. DocHolliday
     
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    Quella di Tex bambino se la potevano risparmiare... :sick: :angry:
    Comunque mi piacerebbe vedere il Tex di Moebius e Majo, se possibile...

    Per rispondere in topic...
    secondo me quelli che si discostano di più dal canone generale della fisionomia del nostro Ranger sono De la Fuente, Capitanio, Brindisi (lo rappresenta troppo giovane) e Blasco (è strano il suo Tex, ma mi piace).

    Invece credo che l'immagine postata di Ymalpas riguardo il Tex di Repetto non sia adeguata per poter giudicare l'operato dell'argentino, che nel frattempo ha maturato un suo stile nel disegnare Tex che è diverso da quello che vediamo nell'immagine sopra e senza dubbio più vicino allo stile classico.

    Il Tex dei Cestaro è a mio avviso molto strano, quello che vedo nell'immagine è diverso da quello della loro prima prova, "Pioggia", in cui vidi un Tex giusto e vagamente Villiano.

    Per poter approfondire ancor di più la disamina dell'argomento, bisogna a mio avviso mostrare anche i lavori di Magnus, Zaniboni, Wilson, Sommer, Diso, Buzzelli, Bernet, De Angelis, Della Monica, Kubert, Milazzo, Parlov.
    D'accordo che sono autori che hanno dato solo una prova su Tex (eccetto Della Monica e Sommer), però credo che sia doveroso prendere anch'essi in considerazione, così da rendere questo bel topic davvero approfondito.
     
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    Esiste un Tex di Della Monica :lollerrimo: ? Le sue storie erano tutte un copia e incolla continuo <_< ...
     
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  14. DocHolliday
     
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    Già, ne ho sentito parlare...
     
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  15. due
     
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    Nei texoni, l'autore da la sua interpretazione personale di Tex, quindi è molto più facile che sia "diverso" dal Tex originario. Ovviamente ognuno ha il suo punto di vista.

    PS: il Tex di Majo non l'ho scansionato, mentre quello di Giraud/Moebius è poco meno che una parodia.
     
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35 replies since 9/8/2006, 16:24   2097 views
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