[ 550 / 51 ] UN TRENO PER REDVILLE

L'epopea di Puma Zoppo

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  1. ymalpas
     
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    Soggetto e sceneggiatura : Claudio Nizzi
    Disegni: José Ortiz
    Periodicità mensile: Agosto 2006 – Settembre 2006
    Inizia nel numero 550 e finisce nel numero 551



    Da cosa nasce l’odio viscerale che Puma Zoppo nutre nei confronti dei bianchi?

    Tutto ebbe inizio in una tragica giornata di dieci anni fa, quando il giovane comanche Puma Rosso si recò, in compagnia dell’amico Cuore D'Orso, nella città di Alamita.

    I due ragazzi vennero presi di mira da alcuni bianchi e il drammatico gioco in cui vennero coinvolti si concluse con il grave ferimento a una gamba del primo e con la morte del secondo…

    Oggi, Puma Zoppo è in cerca di vendetta e inizia a compiere selvagge scorrerie in compagnia dei suoi indiani fuggiti dalla riserva. Tex e i pards tentano di mettere in salvo l’ignara popolazione della zona…


    Dovrebbe essere imminente l'arrivo in edicola dell'inedito di Tex.

    Dopo "Lupo Rabbioso" Natay, un'altra avventura che vede protagonista un indiano il cui nome, certamente poco poetico, da attribuire senza dubbio alle disgrazie personali di cui sopra, lascia presagire una nuova storia, con un soggetto potenzialmente ottimo... e con una sceneggiatura da brividi!

    Il tema della conflittualità tra bianchi e nativi è stato molto sfruttato in questi ultimi tempi. Una scelta forse azzardata da parte dell'editore, quella di riproporre per quattro mesi di seguito la stessa brodaglia... ma spero di sbagliarmi.


    Edited by ymalpas - 7/8/2006, 18:00
     
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    ma spero di sbagliarmi.

    La speranza ormai è ben sotto due metri di terra.
     
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  3. ANTHONY STEFFEN
     
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    Comprato or ora,spero di leggerlo tra oggi e domani.
    Cmq sia la storia a me Ortiz non mi garba!!!
     
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  4. rimatt
     
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    Letto l'albo. Superiore a tutte le mie aspettative ma non privo di difetti.

    Prima nota positiva: Nizzi ce la mette tutta, per sfornare una storia bella e movimentata. Credo che chiunque leggerà l'albo potrà confermare questa mia mia impressione. Però (prima nota negativa) ce la fa solo fino a un certo punto.

    Il soggetto è davvero ben congegnato (seconda nota positiva), e dà modo ai pards di giustificare la loro presenza (terza nota positiva). E in generale, nelle 110 pagine dell'albo non manca certo l'azione (quarta nota positiva).

    D'altro canto, Tex è quasi del tutto assente dall'azione... Ma per ora non direi che questo sia un difetto, anche perché presumo che nel prossimo albo sarà protagonista assoluto (assieme a Kit). I problemi sono altri: prima di tutto, l'innaturalezza di alcuni dialoghi (non tutti, fortunatamente). Paradossalmente, in questo contesto sono proprio gli interventi più puramente texiani a risultare quasi stonati. Ed è proprio qui che si ha l'impressione che Nizzi proprio non ce la faccia a far meglio di così: ma come, Claudio, costruisci una storia dall'ossatura robusta e avvincente e poi rischi di sciupare tutto perché non riesci a rendere vivi i dialoghi? E questa è la seconda nota negativa. La terza (e ultima) è la tendenza (e anche stavolta credo si tratti di un difetto ormai nel dna di Nizzi) a tirare troppo per le lunghe alcune scene, mentre il ritmo ne gioverebbe se il tutto fosse un po' più spiccio e veloce.

    A conti fatti, si tratta di un albo con più luci che ombre, complessivamente convincente ma di certo non impeccabile. Però si tratta pur sempre di una lettura divertente e gradevole. Niente di che, ma a pagina 114 ci si arriva in fretta e, soprattutto, si ha una certa voglia di vedere come andrà a finire.

    Ortiz è sempre lo stesso: io lo ritengo troppo veloce e approssimativo, specie nei volti dei pards, ma rimane comunque un disegnatore di gran classe.
     
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  5. due
     
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    CITAZIONE
    Ortiz è sempre lo stesso: io lo ritengo troppo veloce e approssimativo, specie nei volti dei pards, ma rimane comunque un disegnatore di gran classe.

    Non è rovinato dalla velocità?
     
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  6. rimatt
     
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    Non è DEL TUTTO rovinato, no, ma ci perde. Per carità, un Ortiz così fa pur sempre la sua figura, ma di certo se disegnasse con più tranquillità sarebbe tutta un'altra storia.
     
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  7. ANTHONY STEFFEN
     
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    Vorrei tanto sapere come mai sono usciti in edicola due storie con soggetti praticamente simili uno dopo l'altro.Entrambi con un indiano in cerca di vendetta,prima Santos e ora Puma Zoppo.
    Tornando all'albo in edicola questo mese,anche se il soggetto e' tutt'altro che originale,e i dialoghi non sono un granche',ci sono alcuni punti positivi che si possono apprezzare.
    Tiger & Carson sono ben impiegati e hanno un ruolo importante per il proseguo della storia.Il primo riesce ad avvicinarsi al campo di Puma Zoppo dopo aver seguito le tracce di un indiano.Il vecchio Kit invece insieme a quattro soldati dell'esercito riesce a rendere vano il tentativo da parte di un piccolo gruppo di indiani di distruggere il ponte dove passa il treno,ed e' un piacere rivedere un Carson in una forma smagliante che da tempo non si vedeva.
    Discorso diverso per quanto riguarda Kit Willer,ma gia' rivederlo in un albo e' gia' qualcosa.
    Per quanto riguarda Tex,l'unico momento d'azione che lo riguarda e' l'episodio illustrato da Villa nella cover,ma in quest'albo lo vediamo nelle vesti di regista dando ordini sia ai suoi pards che all'esercito.Sicuramente sara' determinante nella seconda parte della storia,speriamo insieme a suo figlio.
    Comunque sia una buona prova per Nizzi,ma prima di dare un giudizio complessivo e' meglio aspettare la conclusione della storia nel prossimo albo Strada Sbarrata (che titolo!!!!).
    I disegni di Ortiz come avrete sicuramente notato sono meno scuri del solito,dovuto sicuramente alla fretta con cui ultimamente disegna.
     
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  8. stefano3
     
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    CITAZIONE (ANTHONY STEFFEN @ 10/8/2006, 15:37)
    Vorrei tanto sapere come mai sono usciti in edicola due storie con soggetti praticamente simili uno dopo l'altro.Entrambi con un indiano in cerca di vendetta,prima Santos e ora Puma Zoppo.
    Tornando all'albo in edicola questo mese,anche se il soggetto e' tutt'altro che originale,e i dialoghi non sono un granche',ci sono alcuni punti positivi che si possono apprezzare.
    Tiger & Carson sono ben impiegati e hanno un ruolo importante per il proseguo della storia.Il primo riesce ad avvicinarsi al campo di Puma Zoppo dopo aver seguito le tracce di un indiano.Il vecchio Kit invece insieme a quattro soldati dell'esercito riesce a rendere vano il tentativo da parte di un piccolo gruppo di indiani di distruggere il ponte dove passa il treno,ed e' un piacere rivedere un Carson in una forma smagliante che da tempo non si vedeva.
    Discorso diverso per quanto riguarda Kit Willer,ma gia' rivederlo in un albo e' gia' qualcosa.
    Per quanto riguarda Tex,l'unico momento d'azione che lo riguarda e' l'episodio illustrato da Villa nella cover,ma in quest'albo lo vediamo nelle vesti di regista dando ordini sia ai suoi pards che all'esercito.Sicuramente sara' determinante nella seconda parte della storia,speriamo insieme a suo figlio.
    Comunque sia una buona prova per Nizzi,ma prima di dare un giudizio complessivo e' meglio aspettare la conclusione della storia nel prossimo albo Strada Sbarrata (che titolo!!!!).
    I disegni di Ortiz come avrete sicuramente notato sono meno scuri del solito,dovuto sicuramente alla fretta con cui ultimamente disegna.

    Sono completamente d'accordo con te, mi hai tolto le parole di bocca! Comunque credo che per questa volta il secondo albo possa essere solo migliore ma ho un terrore: speriamo che Carson non venga con uno squadrone di cavalleria a salvare Tex e gli altri, ma che sia Tex con un colpo di genio a salvare la situazione! :D
    Quanto ai disegni di Ortiz trovo anch'io un pò di bianco e forse anche non molta accuratezza nei dettagli, ma è un fatto dovuto sicuramente alla velocità, non dimentichiamo che ha disegnato questa storia i appena un anno! Resta però uno dei miei disegnatori preferiti e credo che per vederlo appieno in tutta la sua bravura con i neri dovremo aspettare il secondo albo dove mi sembra ci sia una scena di notte con Tiger. Il suo Kit (che tra l'altro è la prima volta che disegna) mi sembra un pò troppo bamboccio, ma in fondo mi piace :)
     
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  9. GiubbeRosse
     
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    dopo una prima lettura devo dire che Nizzi mi ha stupito...dopo anni di inenarrabili schifezze questa è un bel soggetto, non originale, certo, ma ben condotto e con buone idee...non è certo immune da pecche e cadute di stile (gli indiani logorroici che devono raccontare a tutti i loro progetti sono un po' troppo minchioni), ma se guardiamo all'insieme è una bella prova.

    spero non mi smentisca nel prossimo numero, magari con qualche trovata idiota (tipo tex che racconta per 50 pagine il suo piano di battaglia). :sick:

    i disegni sono magnifici, sporchi al punto giusto
     
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    Premesso che ancora non ho avuto l'occasione di leggere l'albo (biblio comunale chiusa per ferie) temo che la relativa piacevolezza del primo albo lascerà il passo, come è già successo col vecchio episodio, al solito finalino alla Nizzi, magari non con qualche trovata di sceneggiatura atroce, ma nel migliore dei casi banale. Sarò prevenuto, ma negli ultimi 4 anni solo due o tre volte Nizzi ha smentito questa regola.
     
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  11. rimatt
     
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    Chi lo sa, stavolta sono più fiducioso di altre, anche perché in genere, quando lavora con Ortiz, Nizzi riesce a dare il meglio di sé (che però di questi tempi non è un granché, ok... Accontentiamoci!)
     
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  12. Frank il Baro
     
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    Puo' darsi, ma penso che Nizzi e Ortiz in passato hanno raggiunto dei buoni livelli con storie come "Gli uomini che uccisero Lincoln", ma da un po' di tempo a questa parte ci sono state solo delusioni per "Puerta del diablo" ( che in sostanza non è male) ma il seguito "Il tesoro della miniera" è a mio parere il peggior albo della serie 500..... :rolleyes: :(
     
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    Quello dei cinturoni, eh :sick: ?
     
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  14. rimatt
     
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    La "scena dei cinturoni" è quel che è, ma in complesso l'avventura Puerta del diablo rimane IMO una delle migliori post 500 (e se ne sono accorti perfino su UBC, dove il Tex nizziano viene sistematicamente stroncato), pur non essendo certo entusiasmante. In quanto a Mescalero Station, quella è una bella storia in tutto e per tutto, secca e tirata. Visto anche come si sviluppa la trama in questo Treno per Redville, devo dire che le premesse per leggere un buon seguito ci sono. Ovviamente non è che mi faccia illusioni, ma sperare non costa niente, no? ;)
     
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  15. ymalpas
     
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    L’immagine che apre questa nuova storia di Nizzi, è una di quelle che i lettori di Tex conoscono bene per la sua classicità: un carro con il suo pesante carico e un manipolo di trafficanti d’armi si inerpicano faticosamente lungo una pista di morte. Un gruppetto di comanches, guidati da un indiano storpio, prende in consegna i sessanta fucili, quindi li decima tutti senza pietà, tutti salvo uno. Non so se avete in mente la copertina di Kento non perdona, ma è proprio così che Tex e i suoi pards ritrovano il comanchero superstite. Inizia così il flashback della triste storia di Puma Zoppo, della sua disavventura dieci anni prima nel piccolo villaggio minerario di Alamita, della morte dell’amico Cuore d’Orso, del Giuramento sul suo corpo ormai inerte, giù nel dirupo, che tanto ci ricorda, per l’affinità tematica quello del nostro satanasso sulla fredda tomba di pietra di Lilith. Il leit motiv della storia, l’avrete capito, è quello della vendetta, che nella mente di un indiano accecato dall’odio non può che tradursi in un desiderio di sangue del nemico bianco. Kit Willer confessa di capire ( ma non accettare ) le violente aspirazioni stragiste di un personaggio che per la sua crudeltà ci ricorda da vicino il nolittiano Cruzado.

    Date queste premesse, col richiamo a personaggi e situazioni che come dicevo in apertura, in questo fumetto possono solo definirsi – classiche – , difficile, veramente ardua la scrittura di una nuova avventura che non presenti il sapore del déjà vu per il lettore. Le storie di Tex sono fatte di corsi e ricorsi, per ogni buon sceneggiatore il metro del giudizio dovrebbe essere quello dell’originalità, della misura, dell’equilibrio e in ultimo dell’eleganza.

    E in questo il buon Nizzi è ancora capace di stupirci. Una sceneggiatura la sua che è fortemente originale, misurata ed equilibrata ( nel senso che finora è comunque lontana dagli eccessi di nolittiana memoria ). Una storia forse non troppo elegante, questo bisogna ammetterlo, ma la colpa è sempre quella delle 220 tavole, che impediscono la libera ed emancipata espressione a livello di immaginazione creativa e i testi finiscono tout court per risentirne sistematicamente. La scena del saloon, troppo sommaria, frettolosa, quasi esasperata nella sua approssimazione, ne è l’ideale esempio.

    Vorrei soffermarmi adesso sul ruolo di Tex e dei suoi pards, finalmente riappropriatisi del loro destino, quello cioè di miti veri e intramontabili.

    I calunniatori del nostro ranger, certo si tureranno il naso davanti alla scena del ritrovamento del comanchero. Un Tex buonista in delle vesti per lui direi insolite, un satanasso che vale la pena ricordare, con i mercanti di fucili e whisky non è mai stato tenero. Non dimentichiamo però che il nostro diavolo, la sua lezione, sepolto vivo sotto un sole tremendo, con le pareti rocciose che aumentano all’infinito nella sua mente il senso della calura, la dura lezione l’ha già avuta…

    Confesso che prima della lettura dell’albo la copertina che vede Tex impedire al soldato di sparare sull’indiano in fuga, mi aveva lasciato perplesso nelle varie interpretazioni che avevo formulato. E invece niente a che vedere col “politically correct” che imperversa impunito ormai da un decennio sulle pagine del nostro fumetto. Il colpo di genio di Nizzi, invece, quello che non ti aspetti, quello che, inoppugnabile, ti restituisce Tex, l’eroe superiore e indiscusso, che ricercheremo inutilmente negli albi di Boselli!

    Ottima anche la gestione degli altri pards, con dei ruoli da protagonisti, sfruttando abilmente le loro capacità individuali. Devo dire che il timore di vedere Tiger fatto prigioniero nel campo di Puma Zoppo era molto forte, ma Nizzi sembra aver finalmente capito gli errori passati e superato questa tanto discussa fase. Lo stesso dicasi di Carson, ritornato il vecchio cammello di una volta: spara ( senza contare le munizioni, quello che non guasta ) e soprattutto riflette. Durante l’assedio del ponte sul rio Tinto, è il vecchio scout che usa la testa, che si anima e impedisce la disfatta… zompando poi ultimo sul treno, ultimo come i capitani sulla nave che affonda. Semplicemente perfetto.

    Un ruolo minore, da comprimario, quello riservato a Kit Willer. Comunque sinceramente sarebbe stato troppo vederlo nei panni del sergente, nella divertentissima scena della requisizione del treno a White Rock.

    In questa storia, i nostri, compreso Piccolo Falco, sono protagonisti assoluti, determinati e determinanti. È questo quello che conta. Malgrado vi sia da ridire su qualche difettuccio espressivo, su qualche dialogo ridondante, questa è la vera caratteristica irrinunciabile ed imprescindibile per i veri amatori del fumetto Tex. E in questo, senz’ombra di ironia, Nizzi si può ben definire il degno erede di Gianluigi Bonelli.
     
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47 replies since 7/8/2006, 08:52   1617 views
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