ODIO SENZA FINE (# 151/4)

Lucero, un "terrorista" apache

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  1. ymalpas
     
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    Lucero è uno dei numerosi protagonisti delle avventure di Tex che illustrano pienamente la capacità di GLB di dar vita a personaggi indimenticabili, con una forte carica emotiva, che vengono sacrificati dall'autore dopo una singola storia. Penso ad esempio a capitan Barbanera, che si affaccia in questo mondo di carta nell'albo successivo e che viene lasciato in balia delle onde con praticamente nessuna speranza di sopravvivere…

    Tanto è il suo genio creativo che Bonelli non si preoccupa minimamente di salvare i suoi eroi dalla morte. O forse nella sua morale questi eroi dannati non possono scampare a un destino riparatore.

    Lucero è un predone che si è macchiato di tanti crimini eppure resta una figura accattivante per il lettore. Ma essendo predone, nella giustizia sommaria di Gianluigi Bonelli, deve morire.

    Lo schema narrativo della morte di Lucero ricorda molto da vicino quello della bella Mitla. Entrambi i personaggi sono delle anime tormentate, negativi e basta, e non dobbiamo lasciarci ingannare dalle parole di padre Tommaso che nel finale cristianamente lo perdona.

    La parte contenuta nell'albo Una campana per Lucero è di gran lunga la migliore. Si inizia con i presagi di morte della madre. Sciocchezze, prima che passino tre lune tornerò a sedermi al tuo fianco, dice Lucero. Ma gli occhi della donna seguono la figura del figlio che si allontana nel deserto con la consapevolezza che non lo rivedranno più ritornare.

    Lucero fa terra bruciata dietro di se, ma anche la ferita gli brucia come se fosse l'anticamera dell'inferno. La febbre lo assale di nuovo e quando giunge al pozzo, un infernale serpente, come già era avvenuto ne La regina della notte, gli sbarra la strada. Il cavallo spaventato lo scaraventa nel pozzo, la caduta riapre la ferita che si infetta a contatto dell'acqua… per lui è la fine.

    Scendono le ombre, il capo mescalero, pieno di delirante furore, sprona il suo cavallo mentre l'urlo del coyote lacera il silenzio della notte:

    - Corri, maldito!… Il grande Lucero … non ha paura di morire… ha! ha! ha!

    E la morte, quella simbolica con la falce, lo segue dall'alto. L'apache corre verso la missione ma non con la speranza di salvarsi, non terrenamente perlomeno. E Lucero sfinito, sembra non dover mai arrivare a destinazione, cade da cavallo e si addormenta.

    Vengono i rintocchi della campana che annunciano l'alba ma che nel deserto sembrano suonare apposta per lui. Momento drammaticissimo. Lucero apre gli occhi, stringe nella mano il crocefisso di padre Tommaso e trova le forze di raggiungere la missione, dove i frati lo accompagnano sulla lapide di padre Michele, la sua vittima.

    - Potrò essere perdonato ?
    - Dio perdona sempre, Lucero! Ha perdonato il ladrone che era crocefisso alla sua destra, ma ha sicuramente accolto nel suo regno anche quello che stava alla sua sinistra
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    E quando Tex lo ritrova, ancora una volta il destino ha fatto il suo corso, ma questa volta a differenza di Mitla, la morte di Lucero è mistica. La mano di Dio lo aveva toccato facendolo tornare come il figliol prodigo nella casa del padre, dice commosso il frate, che lo assolve dei suoi peccati.

    Una storia verso cui nutro un sentimento strano di amore e odio.

    Non mi piace cioè il Tex cacciatore di uomini, troppo duro nel suo atteggiamento di uomo di legge.
     
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7 replies since 7/7/2006, 16:21   284 views
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