[ 204 / 07 ] I RIBELLI DEL CANADA

Missione a Great Falls

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ymalpas
     
    .

    User deleted


    imageimageimage


    Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
    Disegni: Fernando Fusco
    Periodicità mensile: Settembre 1977 – Gennaio 1978
    Inizia nel numero 203 a pag. 87 e finisce nel numero 207 a pag. 27


    Roger Goudret, un mite predicatore che rifugge da ogni forma di violenza, si trova ospite delle prigioni di Great Falls in seguito alla sua intensa opera di “apostolato” a favore degli indiani che vedono in lui una specie di profeta mandato dal cielo. Le idee che diffonde con estrema facilità hanno causato infatti numerosi episodi di violenza e di ribellione in alcune riserve indiane, sedati nel sangue.

    Tex ha ricevuto l’incarico di trasferire Goudret nella città di Winslow dove lo attende il processo.

    Mentre scendono le prime ombre della notte, il capitano Jim Brandon giunge inaspettatamente nel piccolo villaggio del Montana. Le popolazioni del Saskatchewan, sobillate dallo stesso Goudret, minacciano una ribellione al dominio inglese, col fine di rendere la regione una nazione indipendente e le giubbe rosse, dopo i primi segnali sempre più preoccupanti, hanno deciso a loro volta di fermare la sua opera di proselitismo.

    Ma la propaganda di Roger Goudret è seguita con un certo interesse anche dal cugino Pierre, detto Big Bear, un avido fuorilegge che vede nella rivoluzione una facile opportunità di arricchirsi.

    A dargli manforte è il capitano Donovan, un giuda in divisa, il cui intervento provvidenziale permette la liberazione del “profeta”. Stordito Tex e ucciso lo sceriffo, anche Jim Brandon, ferito da un proiettile, cade in una pozza di sangue.

    Mentre le fiamme della ribellione si alzano sempre più alte ed incontrollate nel cielo e la falce della morte miete le sue prime innocenti vittime, il ranger e la giubba rossa, si lanciano in una palpitante corsa contro il tempo, per chiudere la partita con i fuggiaschi.

    image

    Le formose ragazze di Lilly Bijoux, che generosamente si concedono agli sguardi nostri e del pubblico, ballando uno scatenato can can, attirano una clientela sempre numerosa al “Roman Palace”, il locale notturno più frequentato dell’intera Great Falls. E in questo peccaminoso affresco di fine ottocento, tra i più conturbanti mai visti, seduto ad un tavolo accanto allo sceriffo, ritroviamo Tex Willer, evidentemente poco allettato dallo spettacolo del Mago di Parigi, che richiama a gran voce le “famose ragazze”. E non possiamo dargli torto, merita poca fede il suo goffo tentativo di scusarsi davanti a Jim Brandon, insensibile al fascino della bella Lilly che lo provoca visibilmente, trattando le artiste da piccolo branco di gallinelle che sgambettano sul palcoscenico. Questo piccolo e godibile siparietto, dovuto immancabilmente alla penna di Nolitta, illustra un lato meno conosciuto del personaggio, lasciando intuire al lettore che ancora molto resta da raccontare sulla vita sentimentale e sessuale del ranger.

    Non lasciamoci ingannare, per il lettore come per i protagonisti di questa storia, è la classica calma prima della tempesta. Le popolazioni di origine francese che abitano le regioni del Canada meridionale vogliono liberarsi dal soffocante dominio britannico. Respiriamo l’estrema tensione che genera la sfilata delle giubbe rosse nel piccolo villaggio di Bowness, gli sguardi pieni di odio e l’inquietante silenzio della gente, il bambino che scaglia una pietra… “fuori gli inglesi, fuori gli invasori dal nostro paese!”, che contrastano visibilmente con l’allegra scena vissuta poco prima nel covo di peccatori a Great Falls.

    Le idee di Roger Goudret sono tutt’altro che sballate e in alcune parti coincidono con la stessa visione di Tex del problema indiano e delle identità nazionalistiche, ma i tempi non sono ancora maturi per realizzare un nuovo tipo di società e le parole del profeta ottengono solo l’effetto di eccitare gli animi. E in questo clima di violenza e crudeltà sguazza il cugino Big Bear, un killer senza scrupoli, un cattivo magistralmente caratterizzato da Nolitta e dalla penna dell’immenso Fusco.

    image

    Roger lo accusa di servirsi della causa rivoluzionaria solo per vendicarsi di tutti coloro che in passato, per tanti anni, gli hanno dato la caccia, lo accusa di volersi atteggiare a rispettabile capo-popolo pur restando invece un volgare ladrone. Roger, che parla come uno dei tanti figli dei fiori sessantottini, forse anche perché assomiglia un poco a John Lennon, si indigna contro il cugino per i massacri indiscriminati e le torture sui prigionieri, lui che avrebbe voluto trattare con le autorità inglesi, lui che si indigna per l’ondata di violenza scatenata da Big Bear e i suoi accoliti, la cui virulenza diffonde un’immagine del suo movimento ben diversa da quella che aveva progettato. Roger e Big Bear non hanno la stessa visione del problema, ed a un certo punto lo scontro è inevitabile. Big Bear spara alle spalle Roger, con la stessa vigliaccheria che aveva caratterizzato lo sparo sul corpo inerme di Jim Brandon a Great Falls.

    Il personaggio di Donovan è più complesso. Nella cittadina del Montana impedisce a Big Bear di uccidere a sangue freddo Jim e Tex, ma è anche il traditore che favorisce l’eccidio di Fort Brooks. Animato da nobili ideali di libertà, nato da una famiglia di coloni francesi, Donovan è consapevole che nelle loro fila si annidano criminali del calibro di Pierre Goudret, ma questo secondo lui è lo scotto che ogni movimento rivoluzionario deve pagare. La rivolta al dominio inglese è sacrosanta e Tex sembra quasi capire le sue motivazioni e non si sbaglia sull’uomo, che nelle ultime pagine morirà per salvare la loro vita, riscattando così, almeno in parte, gli errori passati.

    Questa epica avventura al nord, quella che dopo la mitica Sulle piste del nord inaugura il ciclo canadese, è uno dei massimi capolavori del terzo centinaio.

    Bellissimo il lungo inseguimento di Tex e Jim agli inafferrabili Goudret, l’incontro con gli Uroni che porta al salto dalla Rupe Nera, nessuno si era mai gettato in quelle acque… quindi l’orgia di sangue ovvero l’orrore di Fort Brooks e l’incontro con il simpaticissimo trapper Soublette.

    L’arrivo in canoa dei tre al villaggio di Elbow, la tana del lupo, l’incontro sfortunato con Donovan nell’uffico del reclutamento, la fuga, l’inseguimento… e infine il palo della tortura.

    Tex e Jim vengono seviziati dagli indiani per quasi un albo intero [ # 206 ], sono delle scene di una ferocia e di una bellezza unica, commoventi le parole d’orgoglio e d’incitamento che i due, ormai consapevoli della loro fine imminente, hanno l’uno per l’altro.

    Quindi lo sparo di Big Bear. La folla commossa e incredula degli indiani, raccolta intorno al cadavere del profeta, che dopo la sua morte abbandonano la causa rivoluzionaria e i ribelli francesi al loro triste destino.

    L’arrivo delle giubbe rosse che spazzano gli ultimi tentativi di resistenza. La fuga di Pierre Goudret, l’intervento successivo di Donovan che impedisce l’assassinio dei due pards ancora legati al palo, la rincorsa rabbiosa e furiosa di Tex al fuggiasco che finisce presto, il volto inacidito di Big Bear finalmente prigioniero e pronto per una bella corda insaponata che lo attende giù nel Montana.

    Personalmente ho sempre trovato discutibile solo una cosa in questa grande storia, parlo dell’ingiustificata assenza del meticcio di origine francese, l’immenso Gros Jean. Non sapremo mai se con il suo peso avrebbe potuto far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei rivoluzionari…
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,205

    Status
    Offline
    Uno dei Capolavori di Nolitta, contemporaneamente una delle storie meno texiane dell'autore. Sì, ho storto il naso quando Tex cerca le ballerine (anche se non son certo uno di quei lettori a cui piace il Ranger 'pezzo-di-legno' con le donne), ma principalmente quando lui e Brandon si trovano legati per tutto un albo, chissà cosa avrà detto il Grande Vecchio di fronte ad una cosa del genere. L'ubriacone Soublette rimane il personaggio più simpatico, ed è un peccato che dopo l'imbriachera alla fine della storia non sia stato ripreso (magari in coppia con Gros Jean :asd: ). Cmq, l'argomento di fondo della storia, visto il mio pensiero e i miei trascorsi politici, m'ha interessato parecchio...

    [OT]LIBERTÉ POUR LE QUÉBEC!!!

    image

    [/OT]
     
    .
  3. ANTHONY STEFFEN
     
    .

    User deleted


    La prima storia che ho letto di Tex.
    Nel corso degli anni riletta almeno 2 volte.
    Negli anni '70 e' da apprezzare l'apporto che Nolitta diede alla serie proponendo ai lettori delle storie con soggetti nuovi e soprattutto un modo di scrivere del tutto diverso rispetto al padre.(Puo' essere considerato secondo me l'antesignano di Boselli).
    Basta ricordare storie come "Caccia all'uomo", "El Muerto".
    Albi quest'ultimi che i fan di Tex non hanno mai dimenticato,considerandoli tra i migliori della serie.
    Con questi albi Nolitta fu una sorta di divagazione rispetto al modo di scrivere di G.L.Bonelli,proponendoci un Tex leggermente diverso.
    La storia in questione fu la prima a comprendere piu' di tre albi,e come gia' detto,fu' la prima che lessi e naturalmente ne sono affezionato.
    Un avventura lunga ed epica dove la coppia Tex e Brandon,malgrado la similarieta' dei due,funziona a meraviglia e quindi gestita bene dall'autore.
    Ma oltre a questo a Nolitta va riconosciuto la bravura nel caratterizzare gli altri comprimari presenti:il profeta Goudret,Big Bear,e soprattutto Donovan.
    Quest'ultimo sembra proprio un personaggio creato da Boselli con il suo cambio di rotta finale.
    Un piccolo capolavoro che parla di un argomento senza dubbio sempre interessante e sempre attuale.
    Sergio Bonelli in quel periodo aveva molte buone idee che non replico' poi in seguito.
    Un Fusco ai primi lavori su Tex da quel tocco in piu' ad un lavoro a mio avviso molto godibile

    Edited by ANTHONY STEFFEN - 23/6/2006, 14:31
     
    .
  4. ymalpas
     
    .

    User deleted


    Dici bene Anthony, Donovan è proprio uno strano tipo, che nella lotta per un ideale si macchia del sangue di innocenti e poi si redime nel finale in maniera poco comprensibile. E' un'anima tormentata, dalla psicologia difficile e tuttavia, un personaggio che trasmette simpatia... è un feeling tutto particolare che il lettore instaura con lui e che non sono in grado di descrivere a parole.
    E comunque anche se qualcosa lo apparenta ai personaggi di Boselli, credo che nel parorama globale delle storie di Tex brilli proprio per la sua unicità.

    Quanto al Quebec, territorio canadese di lingua francese, che credo oggi goda di un'ampia autonomia, con tanto di referendum per l'indipendenza concesso non ricordo in quale anno e comunque fallito, è un tema, Mister P, che credo sia caro anche a SB.

    Peccato davvero per Soublette, un personaggio forse un pò troppo zagoriano, ma simpaticissimo, e poi è lui che indirizza le giubbe rosse sul campo nemico dell'infernale Big Bear. Avevo aperto una discussione su TWO intitolata Missing Characters, cioè sui personaggi dimenticati dagli autori, Soublette ne è il tipico esempio.
     
    .
  5. rimatt
     
    .

    User deleted


    Su questa storia, la mia opinione è in parziale disaccordo con le vostre. Non che non mi piaccia, tutt'altro (e del resto, adoro Nolitta e tutto quello che scrive): semplicemente, non ho mai trovato che I ribelli del Canada possieda qualcosa in più rispetto alle altre sceneggiature Texiane di Bonelli Jr. La trovo molto bella ed ESTREMAMENTE godibile, come quasi tutte le altre. Ma va detto che in certi momenti il ritmo non è proprio irresistibile, e che il Tex di questa storia è già molto differente da quello di GLB. Non che per me questo sia un problema, ma bisogna tenerne conto.

    Bellissimi i disegni di Fusco, poche volte così bravo: il suo Tex "prima maniera", più longilineo e meno tarchiato di quello successivo, è ottimo e sprizza personalità ed energia.

    In conclusione una gran bella storia, da 8 e mezzo.
     
    .
  6. ANTHONY STEFFEN
     
    .

    User deleted


    Rimatt,abbiamo detto la stessa cosa;che il Tex di Nolitta e' molto differente da quello di G.L.Bonelli ll'ho detto anch'io nel post precedente.
    Sei in disaccordo per quanto riguarda il giudizio della storia?
     
    .
  7. ymalpas
     
    .

    User deleted


    Vero, in certi punti la storia si legge a fatica, vero anche che Sergio Bonelli ci ha regalato storie forse più appassionanti di questa.

    Ma vero anche che questa storia è, per le sue svariate scene inconsuete, anzi addirittura rivoluzionarie ( se consideriamo ad esempio le vignette con le gambe delle ballerine in prima vista ai limiti della decenza ), una pietra miliare.
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,205

    Status
    Offline
    CITAZIONE (ymalpas @ 23/6/2006, 15:54)
    Ma vero anche che questa storia è, per le sue svariate scene inconsuete, anzi addirittura rivoluzionarie ( se consideriamo ad esempio le vignette con le gambe delle ballerine in prima vista ai limiti della decenza ), una pietra miliare.

    Peccato che non c'era Carson, se no chissà che cosa ne usciva :woot: :oops: :fififi: ...
     
    .
  9. rimatt
     
    .

    User deleted


    QUOTE (ANTHONY STEFFEN @ 23/6/2006, 15:50)
    Rimatt,abbiamo detto la stessa cosa;che il Tex di Nolitta e' molto differente da quello di G.L.Bonelli ll'ho detto anch'io nel post precedente.
    Sei in disaccordo per quanto riguarda il giudizio della storia?

    Sì, sostanzialmente sì. Nel senso che i vostri post mi sembravano avallare l'ipotesi (piuttosto diffusa nell'ambiente Texiano) secondo la quale I ribelli del Canada è la miglior storia di Tex scritta da Nolitta (o comunque una delle migliori in assoluto). Invece io la ritengo una tra le tante: bella sì, ma non più bella delle altre "nolittiane" dell'epoca.
     
    .
  10. ANTHONY STEFFEN
     
    .

    User deleted


    Non e' la piu' bella storia di Nolitta.Non l'ho mai detto.
    El Muerto rimane l'opera piu' riuscita.Poi vengono le altre.
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,205

    Status
    Offline
    CITAZIONE (ANTHONY STEFFEN @ 23/6/2006, 20:36)
    Non e' la piu' bella storia di Nolitta.Non l'ho mai detto.
    El Muerto rimane l'opera piu' riuscita.Poi vengono le altre.

    Appunto. Nella mia personale top 10 EL MUERTO è l'unica storia di Nolitta presente. I RIBELLI DEL CANADA è cmq nella Top 40 :lol: .
     
    .
  12. rubio
     
    .

    User deleted


    E' molto bello l'inseguimento che Tex fa con Goudret che fino all'ultimo cerca di lottare.

    Nel 2002 andai in Canada per la giornata mondiale della gioventù che si sarebbe tenuta a Toronto (il mio primo viaggio all'estero dopo tre anni sotto le armi dove ho anche conosciuto la mia compagna) e soggiornai a Montreal nel Quebec nel quartiere di Lachine (dove risiedono molti itialiani) e l'ho trovata una città molto più bella e molto più tranquilla di Toronto che mi ha sempre dato l'impressione con i suoi grattacieli di essere troppo americana
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Le forum c'est moi

    Group
    Administrator
    Posts
    5,205

    Status
    Offline
    Nel Québec l'impronta europea si sente ancora forte :) . E c'è un forte movimento indipendentista.
     
    .
  14. rubio
     
    .

    User deleted


    Si infatti i membri della famiglia reale non si recano in visita lì perchè tutte le volte che vi sono andati c'erano delle contestazioni
     
    .
  15. Giudice Colt
     
    .

    User deleted


    Questa storia è nella mia top ten, qui Nolitta è fantastico e i Supermitici disegni di Fusco fanno il resto.

    TESTI 9,5
    DISEGNI 10 +
     
    .
15 replies since 23/6/2006, 09:41   710 views
  Share  
.