[ 401 / 02 ] L'ORO DI KLAATU

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  1. ymalpas
     
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    Soggetto e sceneggiatura: Decio Canzio
    Disegni: Fernando Fusco
    Periodicità mensile: Marzo 1994 - Maggio 1994
    Inizia nel numero 401 e finisce nel numero 403 a pag. 28



    La storia dell’oro di Klaatu inaugura nel mondo di Tex una nuova fase: il numero 401 avvia infatti il quinto centinaio all’insegna del cambiamento.

    Quando appare in edicola, nel marzo del 1994 l’albo si presenta innanzitutto nella nuova veste grafica della ( mediocre ) copertina di Claudio Villa, che succede a Galep, morto il 10 marzo di quell’anno a Chiavari.

    I testi sono di un altro esordiente, Decio Canzio. Nato a Milano il 27 ottobre 1930 è il Direttore generale della Sergio Bonelli Editore e curatore di Tex. Lavora nel mondo dell’editoria fin dagli anni sessanta, ma giunge al fumetto nel 1973, collaborando con la Casa editrice Altamira (una delle tante denominazioni che l’attuale Bonelli ha assunto nel corso degli anni) e scrivendo per Il Piccolo Ranger. È stato curatore editoriale della Collana America (Editoriale Cepim) e della serie Akim. Nel 1976, è al timone della collana Un Uomo un’Avventura, serie cui collabora anche in veste di sceneggiatore; scrive infatti i testi di "L’Uomo del Nilo" e "L’Uomo del Messico", entrambe disegnate da Sergio Toppi. Canzio scrive anche qualche testo per Zagor. Negli anni della crisi creativa di Claudio Nizzi, gli viene richiesta la sceneggiatura di qualche albo di Tex, nasce così la storia oggetto di questa discussione, ma si deve alla sua penna anche quella del Messaggio cifrato ( # 405/06 ).

    Paul Scofield, un minatore che è diventato fuorilegge agli ordini di Nick Guerrero, detto Calavera ( in spagnolo significa teschio ), ha sottratto al suo capobanda la mappa dell’oro di Klaatu, ma prima di raggiungere il giacimento aurifero è trafitto dalla freccia di un misterioso indiano.

    Tex e Carson, che attraversano il Kaibab Plateau, si imbattono nel cadavere dell’uomo.

    Nick Calavera, convinto che siano venuti in possesso della mappa, tende un aguatto ai due pards, servendosi della banda di Josè Ramon, detto "El Tigre".

    Mentre Carson resta ostaggio dei bandidos messicani, Tex e Nick Calavera inziano una lunga passeggiata sulle lunghe distese innevate dell’altipiano alla ricerca del favoloso oro di Klaatu.

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    All’insegna di un grande dinamismo, con continui colpi di scena e la violenza di micidiali scontri a fuoco, i due pards e Calavera arrivano finalmente alle montagne gemelle, dove secondo l’antica mappa si dovrebbe trovare il leggendario oro, ma anche un ignoto e pericoloso custode è in aguatto…

    I disegni di Fusco, briosi ed pieni di vita, rendono bene la suggestiva ambientazione ( nevosa ) del Kaibab Plateau, uno dei cinque grandi altipiani che costeggiano il versante nord del Grand Canyon, spazzato da una gelida e infernale bufera.

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    Una parola anche sul lavoro di Decio Canzio. Convincente nell’insieme la sua caratterizzazione dei due pards. Nei momenti caldi, si fanno trovare al loro posto e le canne delle loro colt fumano più di un caminetto in inverno. Non mancano certe incongruenze nel racconto, personalmente ritengo che lo sceneggiatore avrebbe dovuto gestire meglio alcune scene, tipo quella della loro cattura da parte di El Tigre. I loro battibecchi seppur un poco ridondanti, restano comunque un’interessante tentativo di imitazione dello stile Nizziano a cui apertamente si rifanno.

    Più fine è l’analisi psicologica di Nick Guerrero, il personaggio di maggior spessore della storia. Il giovane fuorilegge gentleman riscuote le nostre simpatie e quelle di Tex. Come dice lui stesso nelle pagine finali ( mentre si appresta per l’ennesima volta ad uccidere il ranger ), nella vita non esiste solo il bianco e il nero, c’è anche il grigio e tutta la sua esistenza è stata compresa in questa zona incolore. C’è del buono insomma in questo villain ben caratterizzato dalla penna di Canzio ( e meno da quella di Fusco ), non manchiamo in particolare di apprezzare il suo gesto, di una semplice e profonda umanità quando vedendo i due pards in grave difficoltà, evita deliberatamente di sparare anche se questo sicuramente permetterà a Tex e Carson di raggiungere il pueblo.
    Tex nei suoi confronti è ambiguo, incerto e confuso come non lo è mai stato. Calavera è un uomo violento come i tanti che ha conosciuto, ma senza che questo sia espresso con chiarezza, ci rendiamo conto ancora una volta che Tex è un sopraffino conoscitore di anime, che vede in Calavera un uomo semplicemente accecato dalla prospettiva dell’oro. E forse la decisione dell’indiano che arco nella mano uccide Nick e risparmia Tex, facendo una distinzione netta e chiara sotto il segno della morte tra il bene e il male, serve proprio a mettere la parola fine a un rapporto che è quasi amichevole, se non ( oso ) fraterno, malgrado le continue minacce di morte e i colpi d’ascia, che non può durare.

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    La parte svolta da Carson, nonostante la menzione di "vecchietto più velenoso di un crotalo", non risulta pienamente convincente in molte parti della storia e in particolare quando Canzio decide di accantonarlo definitivamente nel pueblo.

    Una piccola menzione va a Stracci, nome balordo a parte, il cagnetto dongiovanni che simpaticamente si propone in questa storia come pard aggiunto. Nel pueblo del Kaibab non trova l’oro ma una compagnia ben più importante, quella di un esemplare femminile della sua razza, che segna inequivocabilmente anche il suo addio al mondo di Tex.

    C’è un po’ di tristezza in fondo a questa storia, nel vedere Tex e Carson, con la morte che aleggia ormai intorno a loro come solitaria compagna, che spronano i loro cavalli alla volta di una nuova avventura.

    Edited by ymalpas - 1/7/2006, 11:01
     
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  2. ANTHONY STEFFEN
     
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    Storia che ho letto solo una volta quando usci';i ricordi sono quindi un po' annebbiati e rammento ben poco.
    Nick Guerriero e' l'unico elemento nuovo in questa storia di Canzio e una delle poche cose che mi vengono in mente,per parlarne devo rileggerla;sono passati 12 anni!!!!

     
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    Io non la rileggo da molto meno (se 5 o 6 anni son pochi), posso solo dire che lo stile di Canzio, adatto al Piccolo Ranger, su Tex non solo non m'ha convinto, ma... però il soggetto era buono e uno Nick Guerrero rimane impresso :ohyes: . Fusco se la cava egregiamente.

    A presto!
     
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  4. Alexrdp73
     
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    Ricordo con piacere questa storia... dopotutto Canzio è il vero supervisore di Tex (nonostante ci sia sempre stato il furbesco "supervisone di GL Bonelli"... Bonelli era in pensione da anni... altro che supervisione!)... la storia è piacevole e scorre bene. Quando Nizzi era in crisi...
     
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  5. rimatt
     
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    :blink:
    MEDIOCRE la cover di Villa? Va be' il de gustibus, ma qui esageriamo! :P

    Scherzi a parte, questa è una classica storia che pur non lasciando particolari tracce si fa leggere senza problemi, e scorre via liscia liscia. Canzio ha un sacco di mestiere, e si nota, così come si nota anche la buona confidenza con il mondo del Ranger. Il suo stile è più "nolittiano" che "bonelliano", ma questo non è necessariamente un male. In complesso, quindi, una lettura piacevole anche se non particolarmente incisiva. Siamo ben oltre la sufficienza, comunque.

    Discorso a parte per i disegni di Fusco, che offre qui una delle sue prove migliori in assoluto: sarà per l'ambientazione, sarà perché le tavole paiono più curate del solito, ma di fatto il buon Fernando ha svolto un lavoro egregio. Avercene, di disegni così!
     
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  6. ymalpas
     
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    CITAZIONE (rimatt @ 17/6/2006, 10:38)
    :blink:
    MEDIOCRE la cover di Villa? Va be' il de gustibus, ma qui esageriamo! :P

    Mediocre ma non brutta. In effetti è l'effetto che mi danno più o meno tutte le sue primissime copertine... Il metro di valutazione, va da se, sono i capolavori che nel corso di questi 12 anni ci ha regalato senza parsimonia.

    W C.Villa !

     
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    Quasi quasi concordo con Ymalpas. Quasi.
     
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  8. ANTHONY STEFFEN
     
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    In effetti le primissime cover di Villa non piacciono moltissimo neanche a me e questa in particolare pur non essendo brutta non mi entusiasma.
    Le cover capolavoro vennero subito dopo.
     
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  9. bressimar
     
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    a me invece la copertina è sempre piaciuta... l'indiano sullo sfondo è molto misterioso, mi ha sempre incuriosito...
     
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    CITAZIONE (bressimar @ 17/6/2006, 13:06)
    a me invece la copertina è sempre piaciuta... l'indiano sullo sfondo è molto misterioso, mi ha sempre incuriosito...

    Un buon viatico, anche per me :lol: .
     
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  11. bressimar
     
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    CITAZIONE (Mister P @ 17/6/2006, 15:54)
    CITAZIONE (bressimar @ 17/6/2006, 13:06)
    a me invece la copertina è sempre piaciuta... l'indiano sullo sfondo è molto misterioso, mi ha sempre incuriosito...

    Un buon viatico, anche per me :lol: .

    ci intendiamo, capo ^_^
     
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10 replies since 15/6/2006, 14:42   250 views
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