Eroi dimenticati

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  1. rubio
     
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    Apro questa discussione sugli eroi poco conosciuti della storia. Mio nonno ebbe l'onore di conoscere il generale Messe durante la guerra in Africa Settentrionale in Tunisia e nonostante poi nella seconda parte del conflitto mio nonno abbia combattuto con la RSI e il generale Messe con il Regno del Sud ne conserva sempre un buon ricordo


    Giovanni Messe

    Giovanni Messe nacque a Mesagne, in provincia di Brindisi il 10 dicembre 1883 ed entrò in servizio come volontario dell'esercito nel 1901. Nel 1910, dopo aver frequentato il corso di promozione speciale per Sottufficiali a Modena, venne promosso Sottotenente nella specialità di fanteria. Inviato in Libia, nell'ambito della Guerra Italo-Turca, partecipò a diversi scontri nella zona di Tripoli dove guadagnò sul campo le prime decorazioni, ma venne rimpatriato nel settembre del 1912 per motivi di salute. Rimessosi e promosso Tenente nel 1913 venne assegnato al III Battaglione dell'84° Reggimento di fanteria di stanza in Libia. Promosso ulteriormente capitano il 17 novembre 1915, Messe venne rimpatriato alla fine del 1916 per partecipare, sul fronte italiano, alla prima guerra mondiale.

    Durante la prima guerra mondiale Messe combatté con diversi reparti di arditi rimanendo ferito due volte, meritando diverse onorificenze per il coraggio dimostrato ed ottenendo due promozioni (a maggiore e tenente colonnello) per «merito di guerra».

    Finita la guerra, nel 1919, Messe venne assegnato al Deposito di Padova che lasciò per partecipare alle operazioni in Albania nel 1920, quando questa nazione cercò di rendersi indipendente dal protettorato italiano. Rientrato in Italia nel 1923, Messe venne nominato Aiutante di Campo effettivo del sovrano Vittorio Emanuele III: dopo quattro anni venne promosso colonnello e nominato Aiutante di Campo Onorario.

    Messe ottenne il comando del 9° Reggimento Bersaglieri che mantenne fino al 16 settembre 1935 quando venne promosso al comando designato della 3ª Brigata Celere di Verona. Dopo essere stato promosso generale di brigata ottenne il comando effettivo della Brigata Celere e successivamente venne nominato vicecomandante della Divisione Cosseria con la quale partecipò alle ultime fasi della campagna in Africa Orientale durante la conquista dell'Etiopia. Rientrò in Italia il 28 settembre 1936 e, dopo per aver ricoperto per breve tempo il ruolo di ispettore delle Truppe Celeri, venne promosso generale di divisione e comandante della 3ª Divisione Celere Principe Amedeo Duca d'Aosta (la precedente Brigata Celere nel frattempo riorganizzata come divisione).

    Nel marzo 1939 Messe venne nominato venne nominato vicecomandante del corpo di spedizione in Albania e partecipò, in questa veste, alle operazioni per la conquista del paese nel periodo immediatamente precedente lo scoppio della seconda guerra mondiale. Rientrato in Italia riprese il comando della della Divisione Celere fino ad abbandonarlo definitivamente dopo l'inizio della campagna greco-albanese durante la quale egli fu a capo del Corpo d'Armata Speciale. Gli ottimi risultati ottenuti nel periodo dicembre 1940 - aprile 1941 gli valsero la promozione per «merito di guerra» a generale di corpo d'armata.

    Rientrato in Italia, il 14 luglio 1941 Messe ottenne il comando dello CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) con il quale intraprese l'avanzata a fianco dell'alleato tedesco tra il fiume Dniepr e il Don. Nel luglio del 1942, il CSIR venne rinominato XXXV Corpo d'Armata ed inquadrato all'interno dell'ARMIR (Armata Italiana in Russia); Messe conservò il comando del XXXV Corpo fino al novembre 1942, quando divergenze di opinioni con il comandante dell'armata, il generale Italo Gariboldi, lo portarono a richiedere il rimpatrio.

    Rientrato in Italia alla fine del 1942 e nuovamente promosso al grado di generale d'armata, nel febbraio 1943 assunse il comando della 1ª Armata in Tunisia, riuscendo con perizia a ritardare la sconfitta delle truppe italo-germaniche. Per tale motivo, il 12 maggio 1943, venne promosso Maresciallo d'Italia. Il giorno successivo, 13 maggio 1943, le truppe italo-tedesche capitolarono ed egli venne fatto prigioniero.

    A seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943 Messe venne liberato dalla prigionia e, tornato in Italia, assunse la carica di capo di Stato Maggiore che mantenne fino al 1 maggio 1945. Venne collocato a riposo il 27 marzo 1947 e, nel 1953, venne eletto senatore della Repubblica.

    Giovanni Messe morì il 18 dicembre 1968, all'età di 85 anni.


    Bibliografia
    Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Mursia, 2005, ISBN 8842533483
    Giovanni Messe, La mia armata in Tunisia. Come finì la guerra in Africa, Mursia, 2004, ISBN 8842532568

    "http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Messe"


    Paul Emil von Lettow-Vorbeck

    La vita
    Nato in una famiglia di tradizioni militari a Saarlouis, von Lettow-Vorbeck studiò l’arte militare ricoprendo la carica di ufficiale di artiglieria. Inviato in Cina nel 1900 per reprimere la Rivolta dei Boxer, tra il 1904 e il 1908 ebbe poi il compito di soffocare la ribellione degli Ottentotti e degli Herero nell’Africa Tedesca del Sud-Ovest (corrispondente all’attuale Namibia). Ferito all’occhio sinistro, si vide costretto a ricevere cure mediche in Sudafrica. Durante la sua permanenza in questo paese, si guadagnò l’amicizia di Jan Smuts, suo futuro avversario nella Grande Guerra. Von Lettow-Vorbeck fu poi a capo del Secondo Battaglione della Marina Tedesca dal gennaio 1909 al gennaio del 1913. Comandò inoltre le forze note come “Schutztruppe” in Camerun.


    La prima Guerra mondiale
    Nel 1914, von Lettow-Vorbeck fu nominato comandante del piccolo contingente composto da 3.000 soldati e dodici compagnie di ascari nell’Africa Orientale Tedesca (l’attuale Tanzania). Allo scoppio della guerra, consapevole della necessità di agire, ignorò gli ordini provenienti da Berlino e dal governatore della colonia, il dottor Heinrich von Schnee. Von Lettow-Vorbeck si preparò dunque a respingere un assalto britannico anfibio presso la città di Tanga, dove tra il 2 e il 5 novembre del 1914 combatté una delle sue più celebri battaglie. Raccolti i suoi uomini e i suoi pressoché inesistenti rifornimenti, decise poi di attaccare le linee ferroviarie britanniche nell’Africa orientale, ottenendo una seconda vittoria presso Jassin il 18 gennaio 1915. Sebbene questa vittoria gli avesse permesso di catturare fucili e altri rifornimenti e di migliorare il morale dei suoi uomini, nello scontro von Lettow-Vorbeck perse anche molti combattenti esperti, tra cui l’espatriato inglese Tom von Prince.

    La strategia di von Lettow-Vorbeck era del resto piuttosto semplice: sapendo che l’Africa orientale rappresentava un teatro di scontro secondario, egli cercò di tenervi impegnato il più alto numero possibile di truppe inglesi, in modo tale da tenerle lontane dal fronte europeo e contribuire in tal modo alla causa tedesca.

    Dopo alcune sconfitte, von Lettow-Vorbeck decise di evitare lo scontro diretto coi britannici, optando invece per una tattica di guerriglia che lo portò a guidare incursioni nelle colonie britanniche del Kenya e della Rhodesia. Obiettivi scelti dal generale tedesco erano i forti, le ferrovie e le linee di comunicazione britanniche, sempre nell’intento di distogliere le forze inglesi dall’Europa.

    Von Lettow-Vorbeck riuscì a radunare circa 12.000 uomini, per lo più ascari, tutti però ben addestrati e molto disciplinati. Gli ascari in particolare divennero celebri per la loro lealtà e per la loro abilità militare. Egli stesso, del resto, riuscì a guadagnarsi il rispetto dei suoi uomini.

    Soccorse poi l'equipaggio dell'incrociatore tedesco SMS Königsberg (comandato da Max Looff e affondato nel 1916 dagli inglesi sul delta del fiume Rufigi), recuperandone molti cannoni che furono poi convertiti in pezzi di artiglieria per le battaglie sulla terraferma.

    Nel marzo 1916, le forze britanniche guidate da Jan Smuts sferrarono una formidabile offensiva (circa 45.000 uomini) contro le forze tedesche. Von Lettow-Vorbeck riuscì però a fare del clima e del territorio africano i suoi temibili alleati. Gli inglesi, tuttavia, continuarono ad inviare nuove truppe, costringendo il generale tedesco ad arretrare. Nonostante ciò, von Lettow-Vorbeck riuscì ad infliggere ai suoi avversari altre sconfitte, tra cui quella nella battaglia di Mahiwa dell’ottobre 1918, al cui termine i britannici lasciarono sul campo 1.600 uomini (a fronte di sole 100 perdite tra le forze tedesche).

    Consapevole della prossima sconfitta tedesca in Europa, von Lettow-Vorbeck riparò nella colonia portoghese del Mozambico, dove attaccò alcune guarnigioni portoghesi e dove raccolse nuove munizioni e uomini. Le forze tedesche rientrarono quindi nell’Africa Orientale Tedesca nell’agosto del 1918 ma solo per poi subito attaccare la Rhodesia (sfuggendo così alla trappola che gli inglesi avevano preparato loro nell’Africa Orientale Tedesca). Due giorni dopo la stipula dell’armistizio in Europa, von Lettow-Vorbeck vinse un’altra battaglia presso Kasama (13 novembre). Quando poi le voci sulla resa della Germania si rivelarono vere, anch’egli si arrese, seppur imbattuto, presso Abercorn, nel moderno Zambia (23 novembre 1918).


    La carriera dopo la guerra
    Dopo la guerra, von Lettow-Vorbeck si adoperò per riportare in patria i soldati tedeschi e per garantire il giusto trattamento dei suoi soldati africani. Incontrò anche Sir Richard Meinertzhagen, capo dell’Ufficio dell’Intelligence Britannico, suo grande nemico durante il conflitto.

    Tornato poi in patria nel gennaio del 1919, venne accolto come un eroe e promosso a generale maggiore (questo fu, curiosamente, l’ultimo atto del Kaiser tedesco prima della caduta della monarchia). Del resto, alla fine della prima guerra mondiale, il contingente di von Lettow-Vorbeck fu l’unica forza tedesca a cui fu tributata una parata di vittoria sotto la Porta di Brandeburgo : si trattava non solo dell’unica forza a non essersi mai arresa al nemico, ma anche di quella che aveva riportato varie vittorie contro forze nemiche soverchianti e, infine, dell’unica ad essere riuscita ad invadere con successo un territorio britannico.

    Diventato un attivista di destra, von Lettow-Vorbeck prese parte alle convulse vicende politiche della Repubblica di Weimar, sedendo nel Reichstag dal 1929 al 1930. Quale membro del DNVP, si oppose ai nazisti che, inizialmente, tentarono di usare la sua “leggenda” per la loro causa. Nel 1938, all’età di 68 anni, venne nominato “generale per specifici scopi” ma non fu mai richiamato in servizio. Dopo il 1945, si ritirò definitivamente dalla vita pubblica, con l’unica eccezione di un viaggio nella sua seconda patria, l’Africa orientale, dove ricevette una calorosa accoglienza da parte dei suoi vecchi ascari. Smuts e altri ufficiali sudafricani e britannici suoi ex-avversari riuscirono ad ottenere per lui una piccola pensione da pagare fino alla sua morte.

    Un suo giovane ufficiale, Theodore von Hippel, si servì dell’esperienza maturata in Africa per creare i Brandeburghesi, un commando tedesco dell’agenzia di intelligence Abwehr durante la seconda guerra mondiale.

    In occasione della sua morte, il governo tedesco decise di destinare una somma di denaro ai suoi ascari in Tanzania: vennero considerati beneficiari di tale sussidio quei veterani che ancora sapevano rispondere agli ordini di marcia impartiti in tedesco.

    Bibliografia
    von Lettow-Vorbeck, Heia Safari! Deutschlands Kampf in Ostafrika Leipzig, 1920.
    von Lettow-Vorbeck, My Reminiscences of East Africa (English translation of the above) ISBN 0898391547
    von Lettow-Vorbeck, Mein Leben Koehlers Verlaggesellschaft, Biberach an der Riss, 1957.
    Charles Miller, Battle for the Bundu: The First World War in German East Africa, MacMillan, 1974, ISBN 0025849301
    Byron Farwell, The Great War in Africa, 1914-1918, W. W. Norton & Company, 1989, ISBN 0393305643

    Collegamenti esterni
    Biography of Lettow-Vorbeck at First World War.com
    British article from 1964 giving a slightly biased account of the conclusion of von Lettow's campaign
    Website of the Lettow-Vorbeck family (has extracts from his autobiography Mein Leben)
    Summary of Oberst Paul von Lettow-Vorbeck's extraordinary military campaigns against the allies
    Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Emil_von_Lettow-Vorbeck"


    Se poi non vi piace cancellatelo. :huh:
     
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32 replies since 26/10/2006, 10:03   13475 views
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