LA CENSURA - LA CROCIATA CONTRO IL FUMETTO

Quando Tex era immorale…

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  1. ymalpas
     
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    La mano rossa

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    Il primo numero presenta numerosi esempi di censura, operata sia sui testi che sulle immagini.

    L'albo censurato di riferimento è una ristampa da 350 lire, che si basa ovviamente sull'edizione "Tre Stelle".

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    La terza vignetta della prima striscia, ne Il totem misterioso, sostituisce la parola "scagnozzi" con quella di "uomini". Si tratta di un termine scurrile ed irriverente usato dall'autore per designare degli uomini di legge, che colpiva direttamente le Istituzioni e andava assolutamente modificato. Siamo di fronte probabilmente a quello che è il più famoso esempio di censura a livello testuale nel fumetto Tex. Poco più avanti, nella quarta striscia dell'edizione originale, Tesah, riferendosi al nostro satanasso, usa la parola "fuorilegge" che giustifica molto il suo atteggiamento di uomo braccato dalla legge, quello per intenderci, della prima striscia, che dice : "Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole ?". Nell'edizione censurata, la parola è sostituita con quella di "giustiziere", la preoccupazione in questo caso è certamente quella di evitare di presentare l'eroe della testata come un modello "negativo" per i giovani lettori.

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    Poco più avanti, nella terza striscia, nella seconda vignetta dell'edizione censurata, Tesah porta i pantaloni invece di avere le gambe nude ( per qualche esempio, rimando alla discussione Il sesso degli angeli ). In questo caso l'editore si preoccupò di prevenire l'accusa di immoralità, modificando ovviamente anche tutte le altre vignette che vedevano protagonista la giovane indiana. È da notare comunque che Galep ( o chi per lui ), nelle insolite vesti di "braghettone", si dimentica spesso di "coprire" le nudità della ragazza, così ad esempio nella terza vignetta della striscia citata, ma anche nella prima della quarta striscia oppure ancora nella prima di Terrore a Calver City ecc
    Le correzioni del novello Michelangelo sembrano infatti essere state apportate con pochissima accuratezza, come se si trattasse per l'artista di un lavoro noioso, da eseguire per di più velocemente. Nella vignetta che vedete sopra, tratta dalla 19a striscia del primo episodio, gli interventi censorei mirano come si può facilmente intuire a coprire la spalla denudata di Tesah. Notiamo subito che il disegnatore si limita ad allungare il vestito con la semplice aggiunta di un "colletto", limandolo quindi sul braccio della ragazza, servendosi probabilmente di un po’ di bianchetto. Questo può considerarsi un tipico esempio della svogliatezza di Galep nel "rivedere" queste vecchie vignette incriminate. Questo tipo di correzione sarà ripetuto con le stesse modalità negli albi successivi in tutti i casi analoghi che presentino delle ragazze vestite in modo sconveniente.
    Nella vignetta immediatamente precedente dell'edizione originale, il bandito Coffin diceva "Le darò io stesso una frugatina addosso ". Ovviamente, data l'ampia scollatura del vestito, la scena si presentava alquanto piccante… Nell'edizione censurata si provvede quindi a sostituire completamente la precedente frase con le seguenti parole: "La perquisirò io stesso " e come già detto sopra, a modificare l'abito della giovane fanciulla.

    Nella vignetta che fa da titolo al secondo episodio, La roccia parlante, viene eliminato il riassunto della parte precedente che è inutile nell'albo gigante. Si tratta di un intervento correttivo che in questo caso ( come nei successivi ovviamente, in quanto queste modifiche si ripeteranno sempre ) differenzia l'edizione originale del Tex gigante da quella del formato a striscia.

    Nella pagina successiva la censura di Bonelli interviene sostituendo la parola "figli di cani" con quella di "furfanti", poco più avanti ritroviamo una sostituzione simile che tende però ad eliminare un'imprecazione di carattere religioso: John Coffin dice "mm.." invece che "perdio!".

    A pagina 24 lo stesso Coffin uccide il suo alleato indiano dicendogli: "Tu non hai che da precedere quei due all'inferno, sporco pellirossa!…". L'espressione razzista viene sostituita nelle edizioni successive con un "vecchio mio", più "politically correct". Nell'edizione censurata, nella frase successiva della stessa vignetta, il bandito dice però "muso rosso", un'espressione certamente infelice, ma che sostituisce comunque a sua volta un ben più pesante "bastardo rosso", che compariva nell'edizione originale!

    Segnaliamo ancora, a semplice titolo di curiosità, un errore tipografico presente nell'edizione originale del Tex gigante, corretto nelle edizioni successive a partire dal testo dell'edizione a striscia. Mi riferisco alla parola "purtroppo".

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    Gli interventi della censura nel primo albo non si limitano solo ai casi finora citati. Posso solo dire che sono numerosissimi, purtroppo spesso stravolgono letteralmente il senso di singoli episodi, presentandoci testi e immagini che, data anche la grossolanità degli interventi correttivi apportati, molto perdono del loro fascino, ma anche del vigore originario.
     
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26 replies since 18/8/2006, 14:20   1741 views
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