LA CENSURA - LA CROCIATA CONTRO IL FUMETTO

Quando Tex era immorale…

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  1. ymalpas
     
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    Nel 1998, la notizia dell'assurda richiesta del CODACONS di sequestrare Tex per violazione degli articoli del codice penale che “vietano di somministrare ai minori tabacco ed alcool" ha riproposto il tema mai dimenticato della censura sui comics.

    Oggi che il "politically correct" imperversa impunemente sulle pagine del nostro fumetto preferito, tanto che i nostri tizzoni d'inferno, oltre che fumare e bere sempre di meno, hanno un enorme e crescente bisogno di riflettere, prima di puntare la loro colt contro i cattivi di turno, non ci sentiamo davvero di predicare un ritorno alle origini, se non a quelle ovviamente del 1948, che avevano visto una libertà di espressione letteraria e artistica, a tutti i livelli, unica. Una libertà che da allora non abbiamo più ritrovato o meglio, forse voluto mai recuperare…

    Nel secondo dopoguerra, esplose una vera "caccia alle streghe" contro i fumetti, colpevoli, secondo alcuni di "avvelenare l'anima dei lettori con dottrine violente e malsane". Pur senza raggiungere gli eccessi degli Stati Uniti, dove si bruciavano nelle piazze cataste di "comics" in Italia gli anni Cinquanta furono un periodo difficilissimo per i fumetti. Nel 1951, l'Apostolato della Buona Stampa pubblicò un "Indicatore della stampa per ragazzi" in cui si elencavano le testate "raccomandabili", "leggibili", "leggibili con cautela", ed "escluse".

    In questo ultimo gruppo, riservato alla "stampa moralmente nociva, che non è permesso leggere per nessuna ragione, perché costituisce un eccitamento alla delinquenza, alla corruzione, alla sensualità", figuravano, in mezzo ad altri duecentotrenta titoli, anche "Pecos Bill", "Il Piccolo Ranger" e "Tex Willer"!

    Nello stesso periodo, due deputati democristiani, Federici e Migliori, presentarono alla Camera un progetto di legge che chiedeva un controllo preventivo sui periodici a fumetti, che passò alla Camera ma non al Senato. Il tentativo fu ripetuto prima nel 1955 e poi nel 1958. Per evitare di dover sottoporre ogni pagina al giudizio di una "commissione di censura governativa", gli editori del settore, allarmati, si coalizzarono, istituendo una propria commissione di "autocensura", contraddistinta dal marchio "MG", ovvero Garanzia Morale, che per anni fu applicato in bella vista sulla copertina delle varie pubblicazioni.

    Nella collana del Tex Gigante, questo marchio appare nella prima di copertina dal numero 24 al numero 32, quindi in seconda di copertina dal numero 33 al numero 84.

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    Nel mondo ingenuo raccontato dalla EsseGesse, quello ad esempio del Comandante Mark, niente doveva turbare i lettori ( e soprattutto i censori, pronti alla crociata contro i corruttori della gioventù ). Così le imprecazioni diventavano esclamazioni da oratorio: "Accipicchia" o "Perdincibacco"!. E i cattivi, come in un buffo teatrino delle maschere, avevano letteralmente scritto nei tratti somatici il loro perverso stato d'animo. Il ghigno diabolico o il naso adunco e gibboso ad esempio mettevano spesso in risalto la loro vera natura.

    [ Fonte adattata da : Le frontiere di carta. Piccola storia del western a fumetti "]

    Con il termine "censura" indicheremo tutti gli interventi sui testi e sui disegni ( possibilmente quelli originali ) che saranno analizzati nel corso di questa discussione al di là delle motivazioni che li hanno comportati, siano essi il frutto di una censura propriamente di "garanzia morale", siano essi invece dovuti più semplicemente al bisogno di correzioni stilistiche ( dagli errori di lettering o di ortografia al miglioramento di alcune parti disegnate ), dalle origini fino ai giorni nostri, che vedono i grotteschi stravolgimenti delle copertine delle ultime ristampe in edicola.

    Quale furono le misure preventive adottate dall'editore Bonelli in tema di censura ( anni '50 ) ?

    a ) Nelle storie inedite ( dal # 15, La montagna misteriosa ) erano bandite le scene eccessivamente violente, i vestiti e le pose "sconvenienti", soprattutto per i personaggi femminili, quindi il linguaggio crudo e scurrile. La preoccupazione era quella di evitare qualsiasi tipo di accusa, ammorbidendo , evitando cioè uccisioni, vestiti troppo scollati o impedendo la derisione della legge e di chi la rappresentava...

    b ) Nelle ristampe di episodi già editi ( dal # 1 al # 14 ), l'editore si limitò invece ad interventi correttivi, modificando testi e disegni che presentavano delle situazioni che non fossero rispettose del codice morale di autoregolamentazione. Per limitarci ad un esempio, che comunque sarà ripreso prossimamente in questa discussione, Tex dice ne Il tranello [ # 10 ] " Vorrei proprio sapere chi è quel porco! " frase che è sostituita da una meno felice " Vorrei proprio sapere che è quel tipo che si diverte a prendermi di mira! ".

    Occorre subito dire che l'opera di autocensura, nelle varie ristampe che si succedettero in quegli anni, fu progressiva, ovvero le modifiche aumentarono di numero nelle edizioni successive di uno stesso albo. Esistono quindi edizioni diverse di uno stesso albo di Tex, che si differenziano solo per l'entità, minore o maggiore, delle modifiche apportate, rendendo tra l'altro difficile il riconoscimento degli albi del tutto non censurati.! La censura ha quindi causato un grande problema ai collezionisti. Ad esempio del # 1, La mano rossa, si conoscono almeno cinque versioni tra censurate e non, ed un numero imprecisato di ristampe successive ben identificabili dal prezzo diverso di copertina. Il problema maggiore lo pone però il # 2, Uno contro venti, le diverse versioni riportano infatti solo piccole varianti e non esiste un criterio certo per l' identificazione della prima edizione.

    Il formato Tex a striscia è l'unico attualmente che tramandi la vera leggenda del ranger del Texas. Da notare che gli stessi - Albi d'Oro - sono lontani dal fare testo, così come le stesse strisce ristampate anastaticamente, talvolta proprio sterili fac simile di questi albi.

    Sergio Bonelli sul Tex Nuova Ristampa n.# 2, ricorda:

    " Sparate al petto, risparmiate il volto!". Cosi' disse, se non ricordo male, un eroico patriota rivolgendosi al plotone d'esecuzione, ( ... ) Con la stessa serenità e lucidità mi arrendo a voi, mio ideale plotone d'esecuzione, quale unico colpevole non solo dei piccoli cambiamenti ma anche e soprattutto dei "non-cambiamenti" operati sul primo albo di questa nuova collana cronologica. Ancora una volta gli interrogativi erano quelli di sempre: e' giusto modificare un'opera che e' gia' stata pubblicata una decine di volte? E' piu' corretto rispettare la passione maniacale dei vecchi collezionisti lasciando tale un errore sfuggito al letterista oppure è più serio correggerlo per rispetto al giovane lettore che compra l'albo per la prima volta? Io propendo per quest'ultima soluzione ( ... ) Così per esempio, non ho esitato a cancellare da una didascalia apparsa nel numero scorso ( nella prima vignetta di pagina 35 ) la data 1898, che avrebbe fatto saltare ogni coerenza cronologica dell'intera serie, ma non ho avuto il coraggio di intervenire sulla camicia di Tex che, senza nessuna motivazione logica, tutto a un tratto, perde le sue frange per diventare la casacca che conosciamo attualmente ".

    Mi riservo di analizzare nei prossimi giorni, albo dopo albo, i casi più eclatanti di censura apparsi nella serie, anche se non sempre sarà possibile presentarvi delle vignette ( non censurate ) tratte dall'edizione originale, questo anche grazie alla politica della SBE, che come leggete da quanto riportato sopra, è più che mai decise ad attuare una politica di proliferazione perpetua di edizioni, violentate in nome di leggi e codici morali che ci riportano in un medioevo culturale ripugnante, assolutamente da dimenticare!
     
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26 replies since 18/8/2006, 14:20   1741 views
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