( # 250/51/52 ) GIUNGLA CRUDELE

Tex ai tropici: esotismo e mistero

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  1. ymalpas
     
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    Soggetto e sceneggiatura: Guido Nolitta
    Disegni: Giovanni Ticci
    Periodicità mensile: Agosto 1981 - Ottobre 1981
    Inizia nel numero 250 e finisce nel numero 252



    Sotto l'impenetrabile volta della foresta panamense, il caldo dell'aria irrespirabile e i tronchi, le liane e i cespugli che moltiplicano per dieci la fatica di ogni movimento ( prendo questa descrizione da Nolitta), Tex e suo figlio devono fronteggiare avversari infidi come gli indios bravos e i cuna ma anche traditori insospettabili che si celano tra le fila della stessa spedizione scientifica e militare che ha il compito di sondare il territorio per lo scavo dell'istmo. Un tipo di nemico inusuale per Tex che pur essendo grande conoscitore di anime si lascia ingannare. Non gliene facciamo una colpa, nel west ci sono dei valori in cui si può credere, che la civiltà ( dell'est ) che avanza non ha ancora distrutto: è lo stesso Phil Turner ad affermarlo, ma sono valori che si possono anche perdere e questo Tex lo scoprirà solo alla fine della storia e pagando a caro prezzo la sua "ingenuità". Il legame affettivo dell'amicizia gli impedisce infatti di leggere la verità negli occhi dell'antagonista. Se dei quarantaquattro uomini che formano la comitiva, in teoria chiunque potrebbe essere sospettato, lungo il corso della storia è lo stesso Turner a suggerirgli, ripetutamente e lo sottolineo, la chiave del mistero. Phil Turner è un essere ambiguo, disgustato dal mondo corrotto della politica, che rimpiange amaramente il west assolato che si è lasciato alle sue spalle, dove i nemici quando ti affrontano ti guardano negli occhi. Uno che assomiglia molto agli eroi negativi nati dalla penna di Boselli, a metà strada tra il bianco e il nero, ma che alla fine propende e non poteva essere diversamente per l'inferno, l'unica via di uscita per il crimine di cui si è macchiato.

    Correva la calda estate del lontano 1981 quando questa storia apparve in edicola. La data è impressa indelebilmente nella mia mente perché in quei giorni per la prima volta mi sono avvicinato al mondo avventuroso di Tex. E quale migliore occasione poteva venirmi offerta, una storia dal ritmo serrato, storia di sudore, passioni e tradimenti, fortemente evocativa nei paesaggi, quelli dell'Arizona, delle scene portuali e marittime, della città di Cartagena o della baia di Portobelo, il villaggio dei pescatori e ultima la giungla, che si anima e diventa protagonista come ad esempio nelle scene della vedova nera o in quella ancora più emozionante in cui Tex uccide il serpente, tutto questo è la nona storia di Nolitta.

    Erano gli anni in cui lentamente iniziava il declino della vena creativa di Bonelli, anni in cui egli lasciava campo libero alle sperimentazioni del figlio e non mancavano le critiche da parte di molti lettori che abbandonarono la serie. Possiamo dire a torto. Perché il Tex di Nolitta è certamente diverso da quello di GLB, ma lo supera per certi versi. In ogni caso abbiamo in questa storia un eroe duro e tosto… se pensiamo che sono addirittura sei le scazzottate che si susseguono lungo i tre albi, memorabili le prime due ( entrambe nel SOLITARIO DEL WEST ) contro i marinai della Sea Glory ( 40 vignette su 9 pagine ) e contro gli ufficiali colombiani durante il ricevimento ( 53 vignette su 12 pagine ). La rissa durante la festa nel palazzo, tra i pappagalli impomatati è epica e unica nel suo genere. Ma la festa si segnala anche per l'irresistibile scena comica del diverbio con l'ambasciatore, dove si sente fortemente la mano del guascone Nolitta: assolutamente da rileggere!

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    Un breve appunto, tanto per restare in tema, è il ruolo svolto da Kit Willer. All'inizio della storia, la morte del navajo Tawaska conferma la tesi che non è molto prudente essergli amico. Sorprende l'esitazione e la preoccupazione del padre, restìo a farlo partire alla volta di Panama per accompagnare la spedizione, le rimostranze di O'Sullivan sono anche le nostre, ma Tex se ne esce alla grande con una battuta che ci mostra un lato insospettabile della sua umanità. Peccato per Carson, che compare all'inizio della storia, ma non riesce ad imbarcarsi sulla nave diretta a Cartagena. Se proprio devo citare una nota negativa, è questa.

    I disegni di Ticci sono come sempre stupendi e sorprende la sua capacità grafica di adattamento ad ambienti come quello tropicale, che sembra affrontare con la stessa familiarità del soggettista, che ricordiamo è pur sempre il creatore di MisterNo, evidentemente qui a suo agio. Belle anche le tre copertine di Galep

    Edited by ymalpas - 1/7/2006, 11:25
     
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12 replies since 26/5/2006, 11:14   862 views
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