Claudio Nizzi

Il triste declino di un grande

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  1. ANTHONY STEFFEN
     
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    CITAZIONE
    molti utenti, che leggono Tex da nemmeno dieci anni, parlano purtroppo a sproposito, senza conoscere la realtà dei fatti.

    Verissimo,bravo Ymalpas.
    Mi fa piacere quando so che i giovanissimi leggono Tex,ma che poi quest'ultimi avendo letto solo gli ultimi 30-40 numeri dell'intera saga,fanno dei commenti a casaccio senza sapere cosa c'e' dietro mi dispiace un po'.
    Per dare dei giudizi bisogna conoscere bene cio' che si giudica!
     
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    Il primo Tex che ho conosciuto è stato quello di Nizzi. Però avete dimenticato di constatare come Nizzi, continuando a concepire storie come anche l'ultima in edicola, stia mancando di rispetto a sé stesso. Ed è gravissimo quanto certi strali revisionistici tipici di TWO (cominciati già dal 2004, se ricordo bene... sino all'epoca del ban di Guarino e Marcello e del ritorno di Lupo Bianco/Antonio Gatti -poi, a sua volta bannato- nessuno osava mettere in discussione che Nizzi un tempo avesse scritto buone storie e che fosse un grande sceneggiatore).
     
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  3. ANTHONY STEFFEN
     
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    Mister p ma almeno tu hai letto storie come Fuga da Anderville,La Congiura, L'Uomo con la Frusta e quindi critichi l'involuzione di Nizzi;
    ma sei consapevole che tempo fa ha dato un contributo notevole con storie come queste.
    Molti giovani quei numeri non li hanno mai letti e giudicano Nizzi solamente in base agli ultimi anni.
     
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  4. rimatt
     
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    Ottimo post, Ymalpas. Come al solito, altrove si tende a dimenticare il trattamento a cui è stato sottoposto Nizzi, "costretto" dall'editore a dedicarsi a tempo pieno a un personaggio che forse non gli è mai stato eccessivamente congeniale. Non dimentichiamo che per dedicarsi a Tex Nizzi ha dovuto abbandonare Nick Raider, serie da lui creata ma alla quale non si è potuto dedicare a lungo.

    Sono fermamente convinto che se Bonelli l'avesse lasciato libero di scegliere, Nizzi avrebbe abbandonato Tex già intorno al quattrocentesimo numero, scrivendone magari qualche avventura "a tempo perso".
     
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    Molti giovani quei numeri non li hanno mai letti e giudicano Nizzi solamente in base agli ultimi anni.

    Aspetta: è meglio distinguere tra chi ha letto le storie nelle ristampe e quindi sa che Nizzi un tempo scriveva in modo diverso e chi non le ha lette "perché tanto son di Nizzi". Tra i lettori ^under 21^ di cui ho letto i pareri sulle varie 'piazze' telematiche in cui si parla di fumetti ce ne sono sia di un tipo che dell'altro.
     
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  6. stefano3
     
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    Sono d'accordo con voi e anch'io ringrazio Claudio nizzi per tutte le belle storie che ci ha dato nei numeri 300, che io infatti considero il centinaio di numeri più bello dopo quello dei numeri 100. Siamo però tutti consapevoli del suo calo di qualità dovuto secondo me proprio al fatto che lui fino a poco tempo fa era l'unico sceneggiatore della serie e ha quindi dovuto assicurare alla redazione più quantità che qualità e poi, diciamolo chiaramente, di soggetti nuovi per Tex non ce ne sono poi rimasti tanti. Per questo c'è bisogno di un ricambio generazionale alle sceneggiature per portare quella ventata di freschezza di cui il nostro ranger ha davvero bisogno e mi sembra che in questo periodo questo stia avvenendo. Perciò Claudio dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere per rendersi conto che ormai il suo lavoro è terminato e come avvenne alla soglia dei 300 con GLB deve anch'egli lasciare spazio agli altri e farlo per il rispetto soprattutto di sè stesso e poi verso il personaggio che mi auguro egli ami e non lo consideri soltanto come un "lavoro". Naturalmente noi continueremo a ringraziarlo per tutti i capolavori che ci ha lasciato
     
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  7. ymalpas
     
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    Il problema, Stefano3, è che la "campagna" anti-nizziana ormai non si limita più alle storie indecorose che ( più o meno ) quest'autore ha scritto per Tex negli ultimi 5 - 10 anni, ma tende a svalutare tutto il suo apporto alla serie.

    Lo scopo non è ben chiaro, anche se io una certa idea ce l'avrei...

    Il bello è che a promuovere questa critica esacerbata, denigratoria se non diffamante, non sono purtroppo giovani utenti ma persone adulte, attenti lettori di Tex da svariati anni.

    Ti faccio un piccolo esempio.

    Intorno al 1994 durante gli anni universitari, partecipavo ad un corso di formazione professionale per pagarmi gli studi e durante le ore di lezione leggevo... Tex! Mi ricordo che una compagna, annoiata quanto me, incuriosita dalla mia lettura ( Tex ancora non lo conosceva ), mi chiese in prestito alcuni albi. Le storie erano, mi sembra di ricordare, l'allora inedito Il passato di Carson di Boselli e il tuttotex Mingo il ribelle . Bien, risultato della sua lettura: la prima storia la considerava un capolavoro, la seconda una schifezza...

    Da quel giorno ho visto il problema sotto un'angolazione diversa. Non potevo credere che di quel piccolo capolavoro di Nolitta la ragazza non riuscisse ad apprezzare proprio niente, dato che è con quelle storie che io iniziai ad avvicinarmi a Tex.

    Insomma le generazioni passano e gli albi invecchiano. Per me Fuga da Anderville resta un capolavoro, ma la storia l'ho vissuta in diretta.

    Per il lettore giovanissimo di oggi magari è solo una buona storia, difficilmente assimilabile ai recenti capolavori di Boselli...

    Posso capire ed accettare di buon grado questa prospettiva, ma al contempo ritengo inaccettabile il revisionismo attuato da persone che anni di lettura ne vantano venti, trenta o più...
     
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  8. rimatt
     
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    Giustissimo quanto affermato da Ymalpas.
    Sta di fatto che ci si dovrebbe rendere conto che se Nizzi si dedica ancora a Tex è anche (e potrei dire SOPRATTUTTO) a causa delle pressioni di Sergio Bonelli, che l'ha voluto "legare" più o meno indissolubilmente alla serie. Quindi, le "colpe" di Nizzi vanno quantomeno ridimensionate, e spartite con Bonelli (che - per inciso - considero una gran persona, colpevole solo di non aver mai veramente capito il personaggio di Tex).
     
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    Mi sa che l'eterno insicuro Bonelli ha cominciato a non amare molto il personaggio paterno quando il Grande Vecchio gli schernì poco gentilmente, nel '58, le sue primissime sceneggiature. Il problema va cercato a monte.
     
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  10. ymalpas
     
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    Quien sabe ?

    Scusa P, faccio ammenda :relax: prima che ti venga la voglia di bannarmi :asd:

    Bonelli resta indiscutibilmente un grande del fumetto italiano, le fabulose teorie sul suo presunto ostracismo verso il personaggio di Tex, per un complesso problema edipico, in my opinion ( very humble ) restano una grande boiata.

    Certo insiste su Nizzi e almeno fino a non poco tempo fa pochissimo su Boselli...

    Ma ancora di meno su altri sceneggiatori, Segura ad esempio non l'ha convinto ed è un altro autore che scrive bellissime storie ma l'atmosfera che ivi si respira è solo vagamente texiana.

    Il fumetto Tex è troppo peculiare, basta una parola o una scena fuori posto...

    Non dimentichiamo che il personaggio è vissuto cinquanta e più anni senza grandissime innovazioni, sono queste a mio parere che potrebbero farlo morire.

    Di mestiere faccio l'insegnante, nello scorso anno scolastico nelle tre scuole in cui sono stato ( tra medie e superiori ) ho trattato il tema del fumetto e ho chiesto ai miei alunni quanti di loro leggessero Tex o altri Bonelli.

    Risposta: nessuno! Solo una ragazza mi ha gridato che suo padre possedeva l'intera collezione ma lei... sigh

    Beh, se ripenso a come era fllorida la situazione ai miei tempi, mi vengono i brividi!

     
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    CITAZIONE (ymalpas @ 25/7/2006, 14:59)
    Bonelli resta indiscutibilmente un grande del fumetto italiano, le fabulose teorie sul suo presunto ostracismo verso il personaggio di Tex, per un complesso problema edipico, in my opinion ( very humble ) restano una grande boiata.

    Tanto boiata no, se parlando del padre ad esempio gli dà nemmeno troppo implicitamente del credulone (come è successo a Cartoomics 2006) e se consideri il fatto che negli utlimi anni in pubblicaioni come gli Oscar o i cartonati e nelle cartoline di Villa fatte nella NR c'è un esagerato risalto per le sue storie (5 per GIUNGLA CRUDELE, bella storia, ma...). Per quanto il Max Bunker degli ultimi anni si sia inacidito, nella sua analisi del Sergio Bonelli persona ci sono ampi margini di verità.

    (ma sono OT, torniamo a parlare di CN :) )
     
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  12. Alexrdp73
     
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    So per esempio che per il pollo in faccia a Cruzado si sono quasi accapigliati...
    Parlando di Nizzi, invece, penso che sia meglio un autore che nei primi 10 anni dia il massimo che uno che non arrivi mai a quel "massimo"...
     
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    Meglio un Nizzi di un Chiaverotti, dunque :asd: .

    (ci sto :) )
     
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57 replies since 26/1/2006, 18:03   1371 views
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